Un racconto Zen dedicato a quelli che hanno solo una cosa arenata in testa, in bocca e sulla penna: il nome di Berlusconi. E di solito non sono quelli che hanno votato centro destra: questi di solito pensano piu’ ai casi loro - soprattutto ultimamente - e sono scarsamente affetti da culto della personalita’, in un verso o nell’altro.
Poi uno si stupisce se, dopo anni annorum di egemonia culturale e di mainstream adorante dedicato, a sinistra non siano in grado di elaborare uno straccio di strategia seria d'opposizione; figuriamoci poi di governo. Epperforza, so' distratti dall'Amor Loro (amore-odio, da bravi masochisti).
Alla fine, ci sono dubbi su chi sta alimentando il fenomeno Cav.: e’ piu’ Emilio Fede o i tanti Curzio Maltese e giu' giu' scribacchini e blogger vari&avariati?
Una volta due giovani monaci di nome Tanzan ed Ekido camminavano insieme per una strada fangosa. Pioveva ancora a dirotto. Dopo una curva, incontrarono una bella ragazza in chimono e sciarpa di seta, che non poteva attraversare al strada.
“Vieni ragazza” disse subito Tanzan. Poi la prese in braccio e la porto’ oltre le pozzanghere.
Ekido non disse nulla, finche’ quella sera non ebbero raggiunto un convento ove passare la notte. Allora non pote’ piu’ trattenersi. “Noi monaci non avviciniamo le donne” disse a Tanzan “ e meno che meno quelle giovani e carine. E’ pericoloso. Perche’ l’hai fatto?”
“Io quella ragazza l’ho lasciata laggiu’” disse Tanzan. “Tu la stai ancora portando con te?”.
(da “101 Storie Zen” a cura di Nyogen Senzaki e Paul Reps, Adelphi).
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1 commenti:
imparato molto
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