Una delle cose che piu' mi ha colpito nella cerimonia inaugurale olimpica di Pechino (splendida, ma c'erano dubbi sulle capacita' organizzative dei cinesi e sulla loro motivazione a far bella figura?) e' stata la rappresentativa dell'India.
Un Paese da un miliardo e mezzo di abitanti, piu' grande della Cina stessa, che manda alle Olimpiadi meno atleti della Svizzera o dell'Etiopia. Non e' una novita' di questa edizione e riguarda anche altre Nazioni molto popolose come Indonesia e Filippine, ma nel caso del Paese piu' popolato al Mondo va tenuto presente che ci vivono almeno trecento-quattrocento milioni di persone con standard di income, culturali, alimentari e di tenore di vita simil - europei, pratica sportiva inclusa: tanti quanti tutti gli europei o gli statunitensi!
Stiamo parlando di un Paese certamente "ricco di contraddizioni" (per usare un gergo sociologico marxiano) con enormi problemi organizzativi e infrastrutturali (terribili questi ultimi se paragonati ai progressi cinesi); e' solo un fattore appunto "organizzativo" o c'entra per caso un relativamente scarso "nazionalismo"? Di sicuro in quel Paese "emergente", la gente vogliosa di emergere non manca; paradossalmente nel farlo pare trascurare la via "maestra" (nelle periferie e slums occidentali) dello sport, cricket forse a parte (che laggiu' e' come il nostro calcio). Come mai? Carenza di infrastrutture e basta?
Interagendo sovente con Indiani per motivi di lavoro, non li trovo ne' poco sportivi ne tantomeno poco "nazionalisti" (anzi!). Sicuramente non sono "militarizzati" come i cinesi e han casini burocratici tipo i nostri nel darsi delle infrastrutture decenti: tipico di molte democrazie solo parzialmente compiute, come la nostra o la loro.
Danno piu' che altro l'impressione di essere troppo bravi: educati, intelligenti, non paiono cercar scorciatoie e furbate; beninteso ci tengono ad emergere ma di solito non mediante la "gara" magari sleale coi consimili, bensi' mediante strumenti"oggettivi" e condivisi: il sapere, il riconoscimento generale.
Insomma, gli manca la competitivita', l'adrenalina, la tensione al risultato, anche nel lavoro; nonostante il sistema educativo profondamente anglosassone, non sono "amerikani"; come mai?
Fattori culturali (il kharma, il fatalismo ...) oltre che organizzativi? Che sia lo stesso motivo per cui sono forti nei servizi ma relativamente deboli nella manifattura?
Mi sovviene che c'e' chi ha legato tale scarsa competitivita' tipicamente sud-ovest asiatica (arabi, iranici, indiani) alla pratica culturale dei matrimoni combinati dalle famiglie, per casta o tra parenti, che "attenuerebbe" nei giovani maschi i naturali stimoli competitivi.
Pensiamo allo straordinario sterotipo dell'imbranato e pur orgogliosissimo Borat (in foto), khazako per finta (e per risparmiarsi micidiali fatwe) ma di fatto mediorientale-pakistano nel look, negli usi, costumi, credenze e atteggiamenti.
Torniamo agli stimoli competitivi: invece essi paiono particolarmente accentuati guarda caso nelle culture nere subsahariane, quelle nere, fatto che pare confermato a livello endocrinologico: i giovani maschi neri possiedono mediamente quantita' ormonali maschili (testosterone) piu' alte delle altre razze (ooopss.... si dice "popolazioni"), il che ne spiegherebbe i successi sportivi (e non ...). Poi con l'eta' i loro livelli di testosterone tornano nella media umana o addirittura sotto.
Una causa? Secondo alcuni, antiche pratiche poligamiche giocano un ruolo decisivo. Poligamia infatti uguale piu' donne per singolo uomo tipicamente ricco e anziano, uguale meno donne da scegliere per i giovani maschi, uguale maggior .. ansia competitiva.
Nella fascia tropicale si arriva ancora adesso al 40-50% di matrimoni poligami; motivo: contrariamente a latitudini piu' boreali, le donne sono autosufficienti dal punto di vista alimentare, per cui un uomo dotato di terra puo' mantenerne piu' di una.
Al contempo non esiste in natura pasto gratis o squilibrio non "compensato": poligamia significa sicuramente maggior competizione (uguale pressione selettiva) tra maschi, ma anche minor pressione selettiva tra le donne, anche quelle di livello piu' basso hanno la possibilita' di riprodursi ...
Ma questo e' un altro discorso.
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4 commenti:
dai, sei politicamente scorretto come sempre: correggimi se sbaglio ma nelle stesse zone tropicali dov'è alta la proliferazione è anche alto il problema della fame. e io che pensavo fosse immorale l'occidentale medio che sceglie una sola donna (magari con qualche scappatella) e la tv al plasma...
parlare di razze poi! inaudito...
buon ferragosto...
Scorretto come sempre gabbiano :)
Nella realta' parlando di originari dalle zone tropicali pensavo sopratttutto ai loro discendenti afroamericani e caraibici (i geni tendono ad esser, come dire, "persistenti").
Fame o meno, il discorso "prestazioni sportive" da atleti da zone tropicali e' valido a maggior ragione (Kenia, Etiopia, Nigeria etc.).
Nessun giudizio morale poi, ne' sulle culture tropicali afro ne' sui comportamenti occidentali "di massa": la morale non e' genetica o razziale, concerne le scelte individuali.
Buone ferie Gabbiano!
beh sai com'è... ultimamente mi sento rimproverare che il mio "standard occidentale" per forza affama il sud del mondo.... il che è frustrante... non ho figli, è da 8 anni che non mi faccio due settimane di ferie, e ancora mi devo trovare uno studio per lavorare. però sarei responsabile dei bimbi che muoiono di fame nel terzo mondo.
mah.
un caro saluto.
visto le ultime immagini di Phoenix da marte?
Non ti curar di loro, di quelli che vorrebbero trasferirti i loro devastanti sensi di colpa, ma guarda e passa.
E' piu' forte di loro: si sentono inadeguati e vorrebbero per solidarieta' che tutti gli altri soffrissero come loro, fino all'autodistruzione.
Tutto quello di scorretto e veritiero avreste voluto sentire sulla sinistra pacifinta e demogratica ma che nessuno ha mai osato dirvi :)
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