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Abr's No Comment

Voto disgiunto e liberale

Ma che strano, adesso appare anche il logo e l'articolessa sul Corriere Web ... Ma che bel movimento spintaneo pro astensione che sta nascendo! Careless whispers del Corrierino dei Piccoli, che "ci informa che ...". Del tutto paragonabile allo spazio concesso a quelli del Veltrusconi, al "macheccevaiaffa', tanto sono gia' d'accordo". Grima il Vermilinguo, questo dovrebbe essere il vero nome del giornaletto di Mieli.
Sul tema s'e' acceso qui da me un bel thread stimolante, ricco di contenuti e informazione sull'argomento con alcuni amici di qua dal divide dex-sin (degli altri poco mi interessa, piu' che altro non ho nulla da dire).
Con questi che vivono le elezioni mi pare piu' come una nomination (esprimo quello che deve andar via) che come un voto, mi permetto di insistere: vi fa schifo questo centrodestra?
Avete una buona parte di ragione, anch'io infatti voto "contro" piu' che "per", Pero' c'e' una gradazione nello schifo: credo vi faccia molta piu' impressione, come la fa a me, questo centrosinistra tutto belle chiacchiere e distintivo, dei raccomandati spacciati per "forze ggiovani", dei sepolcri imbiancati che di giorno sputano sul Porcellum e di notte ringraziano che esista perche' gli fa far le scarpe ai Caldarola e ai DeMita.

Almeno il Cav. lo dice: il Ciarra c'e' perche' servono i suoi giornali, al Senato mando truppa fedele e in buona salute etc.etc.
Ciononostante lo schifo per il PdL rimane sopra il vostro livello di guardia?
Avete tutta la mia comprensione, ma c'e' bisogno di voi almeno per il Senato.
La mia proposta e' il voto disgiunto: al Senato "turandosi il naso" alla Montanelli (quello vero non quello rimbambito e poi usucapito post mortem dai sinistri), mentre alla Camera fate pure quello che vi pare.
Nel caso il passa parola del non voto dilagasse tra i liberali, il rischio e', ben lo sapete, che il pur correttissimo e giustificato "segnale" che vorreste indirizzare a chi di dovere, venga contato nel simbolino sopra esposto, a favore dell'antipolitica tout court: mere truppe a sostegno del primo Grillo che passa. Con l'approccio che suggerisco invece, se ci fosse una differenza marcata tra Camera e Senato, allora si sarebbe un bel segnale chiaro!
Vi invito infatti a considerare che le astensioni o i nulli non contano nell'attribuzione dei seggi (claro a tutti), ma nemmeno delle percentuali finali per Partito; vi piacerebbe allora che grazie alla vostra astensione, Ueltrons potesse celebrare "il clamoroso recupero" che non c'e'? Tafazziano direi, come tagliarselo per fare un dispetto alla moglie (il Berlusca).

Per quanto mi riguarda, anche se molti stimatissimi insistono, non cambiero' la mia attitudine al voto difensivo, "contro" (le redistribuzioni, il pubblico, l'ingerenza e la sinistra velleitaria incapacita' di comprendere il cambiamento).
Tutto e' relativo, e' da superficiali sostenere, freschi come siamo di Prodi, che "tanto sono tutti uguali"; nella complessiva incapacita' e impotenza della classe dirigente, sono evidenti le scale di valori e di cupidigia statalista di uno schieramento rispetto all'altro.

Cio' detto faro' anch'io il mio distinguo, votero' come gia' detto Lega: gli imparentati ma distinti, i dissociati non pentiti.
Lo faro' nel nome dell'identita' (non certo "Padana": parafrasando Metternich, Padania e' una mera espressione economica), ma soprattutto in nome della sana cafonaggine dalle unghie sporche di grasso e terra che apprezzo piu' del finto saputo.
Da anti ideologico e a- idealista, per me la Politica nella realta' dovrebbe essere "Amministrazione" (lo e' nelle vere democrazie); quindi preferisco le ricette semplici al limite del semplicistico, i giovani che si rimboccano le maniche non per placare le invidie livorose della plebe col conflitto di interessi, ma per risolvere con le armi del cervello e della creativita' (non con lo stantio "professionalism" adatto alla prima repubblica), i problemi del day by day - sicurezza, imprese, lavoro, spazzatura etc. - senza tante demagogie o seghe da Scienze Politiche in testa.
In piu', perche' no? Lo faro' in nome anche del mio snobismo da maverick, andando dove le fighette saputelle e inscopabili (dal punto di vista della condivisione "culturale", beninteso) guardano con la commiserazione e disprezzo della loro miope political correctness.

Alla fine, in una campagna dove volevo rimanermene passivo e silente una volta inalberato a vessillo la immortale sentenza di Galbraith ("Non e' vero che la politica sia l'arte del possibile. Essa consiste nello scegliere tra il disastroso e lo sgradevole"), la mia l'ho detta; voi fate pure un po' come ve pare.

14 commenti:

Paolo ha detto...

Altro che silente, la tua pare voce forte e chiara.
Bello questo post dove evidenzia oltretutto che è mera illusione pensare di "non partecipare".
Lo diceva sempre il vecchio Junger, di fatto si è obbligati a partecipare, la "sovranità" non è questione di rifiuto.
Io sono con Ferrara e la lista per la moratoria cui do pieno sostegno alla Camera, non sto qui a dire perché per non annoiarti e annoiare i tuoi lettori (non ultimo x l'intelligenza di non presentarsi alla camera alta).
Al Senato farò ciò che si deve, scegliendo come sempre all'ultimo tra gli imparentati right del qui ed ora.
un caro saluto.

Abr ha detto...

Tnxs Paolo, scelta intelligente e non avevo dubbi nonostante la tua ferma presa diposizione ideale; seguo la tua appassionata battaglia pro life del tuo blog da tempo.

Anonimo ha detto...

Io non vorrei dire, ma... Il giorno dopo che i simboli sono stati deposti all'Interno, io per la radio della mia scuola ho chiamato chi? Il candidato della lista Io non voto, chiaramente. Poi tutti dietro a me, si mettano in fila quelli del mainstream, come direbbe il socio ;)

Anonimo ha detto...

Ho letto Boldrin. Se il problema è quello della gradualità, gli do non una, ma due mani per introdurlo nel dibattito politico. Ma il protezionismo strutturale mai, mi dispiace, perché allora staremmo a raccontarci che l'economia è un gioco a somma zero (non lo è).

Comunque, a rifletterci con calma, mi sono reso conto che il problema del Pdl non è l'assenza di signorine grandi firme dalle liste, ma proprio la democristianità del Berlusconi ultima maniera...

Orso von Hobantal ha detto...

Sono troppo piccolo per il senato :)

Abr ha detto...

Ringo ah, hai stato tuuuu non il Corriere!!!

Ismael, Berlusca e' un ecumenico per carattere, as long as lo riconosci come capo.
Anch'io a pensarci bene lo vedo come te; in piu' credo che, as long as Italia e' un paese unito, questo e' l'unico modo per guidare un Paese cosi' eterogeneo, almeno nel breve-medio termine: mediation skills.
Nella realta' poi il Cav. non e' un democristo, e' un socialdemocratico saragattiano (atlantico).

Sull'economia: nessuno ha parlato di protezionismo strutturale, non ci credo proprio nemmeno io.
Certo e' che problemi nuovi necessitano di ricette nuove.
Vanno affrontati, anche da un punto di vista teorico, in modo meno ingabbiato e "manieristico" lasciami dire. Tutto qui.

Abr ha detto...

Orso trovi sempre le scuse.
"Don't give me excuses, show me RESULTS!" (il capo della squadra pinguini in "Madagascar").
;)

Anonimo ha detto...

Bravo Abr!
Non è il momento di farsi seghe mentali.
Abbiamo l'occasione di mandare la sinistra all'opposizione per 5 anni (forse più) e stiamo qui a filosofeggiare per qualche candidatura che non ci sconfinfera?
Un po' di realismo, please!

Abr ha detto...

Tnxs grande gino!

Anonimo ha detto...

Da quindici anni le priorità del Corriere sono sempre le stesse:
1) la sconfitta di Berlusconi;
2) una sinistra docile ai voleri del piccolo establishment vetero-industrial-finanziario;
3) in alternativa, nel peggiore dei casi, una politica "debole" e "paralizzata" che non intralci più di tanto il sopradescritto parterre di banchieri e industriali comme il faut.

Bisogna assolutamente votare per il PDL, perché la vittoria di Berlusconi in questa guerra che dura da tre lustri, muterà definitivamente gli equilibri del potere reale in Italia. Non è bello né romantico, ma di qui passa anche la via per dar voce a quell'Italia "non assistita" che affronta da sola le sfide della globalizzazione, e pure agli "happy few" del liberalismo senza se e senza ma che troppo spesso cedono alla tentazione di rinchiudersi in un'autogratificante quanto impotente torre eburnea.

Anonimo ha detto...

Mi sfugge il motivo del voto disgiunto. Non servirebbe a nulla: è normale prendere diversi voti alle due Camere, e nessuno si accorgerebbe che ci sono decine o centinaia di migliaia (più decine che centinaia) di liberali che schifano il PDL. Anche astenersi ha lo stesso effetto, ma si risparmia un Weekend.

Il problema è che non c'è nessun motivo per votare un programma keynesiano, protezionista, social-democratico e clericale come quello del PDL, quando ormai mancano non dico le poltrone, ma addirittura gli slogan liberali. Prima magari Berlusconi non faceva nulla di serio al governo, ma almeno era piacevole sentirlo chiacchierare. :-)

Non ho nessun vero motivo per preferire Berlusconi a Veltroni.

Sono per astensione al 45%, voto nullo con parolacce sulla scheda al 45%, voto PLI al 10%. E' una scelta veramente difficile... non dormirò la notte per pensare a quali parolacce scrivere nel gabinetto. Se mi viene l'ispirazione poetica nullo, altrimenti niente.

E, a parte gli scherzi, non perderò tempo per un gioco inutile e senza senso.

LF
2909.splinder.com
2909.splinder.com

Abr ha detto...

Zamax: commento come sempre lucidissimo, sintetico e completo.

E' la risposta che giro alle considerazioni dell'amico stimatissimo liberty first.
Il chiarimento: il motivo del voto disgiunto e' tecnico.
Mentre alla Camera (riparti nazionali) e' certo il PdL avra' maggioranza solida, al Senato (riparti regionali) anche con 300.000 voti a favore potresti trovarti con meno senatori. L'esempio non e' casuale, e' esattamente quello che e' successo nel 2006 alla CdL.
Ergo, serve una maggiornaza solida al Senato per non fare la fine di Prodi o peggio, cadere nelle mani di Casini che si mette all'asta (il narciso) tra Ueltrons e Berlusca.

Il motivo per il voto disgiunto un liberale skifato da Belrusca ma molto piu' skifato da Prodi-Veltroni e' che cosi' si farebbe contare, evitando al contempo che il potere rimanga radicato nella nomenklatura (Zamax's lesson).
Se si avesse come dice InVisigoth il 25% di astensione solo alla Camera mentre al Senato solo il 15%, se ne dedurrebbe che il 15% e' il partito di Grillo e dell'antipolitica, mentre quancouno dovrebbe iniziare a chiedersi chi sono quel 10% ....

Ma so che dall'altro dei tuoi algidi interessi, la cosa non ti tange che in minimis.
So' ggiovani ...
;)

Anonimo ha detto...

Stavo per scrivere un commento fiume. Ho recuperato l'autocontrollo, ho pubblicato il commento come post da me, e rimangono solo premessa e conclusioni.

A che servirebbe una maggioranza forte al Senato? A implementare il programma: Keynesismo, protezionismo, clericalismo, rendite ai gruppi di pressione, spese sociali a gogò e deficit pubblico?

Far passare per purismo o perfettismo liberale tutto ciò non è corretto. Non è la disponibilità ai compromessi che manca (ho votato quello schifo di FI alle politiche di due anni fa): è che votare il PDL oggi è elemosina.

Conosco dei liberali-libertari per cui il purismo gioca un ruolo. Ne conosco parecchi. Ma come non voteranno ora, non votavano in passato. La differenza è che ora anche chi è disposto a turarsi il naso non ha più motivi per farlo.

E' per questo che non capisco nè gli argomenti di Giannino nè i tuoi post. Sembra che a turarsi il naso si guadagna qualcosa. Non capisco cosa.

LF

Abr ha detto...

Torniamo sempre al punto LF: tu vorresti tanto votare "per" e non riesci a trovare con chi, io invece voto "contro" e ho trovato con chi farlo. In sintesi voto piu' liberale di tutti: voto alla Montanelli quello vero, "turandomi il naso".

Motivo? Disprezzo del genere umano medio e dei suoi meschini fini personalisti, direi:

"I hate this place. This zoo. This prison. This reality, whatever you want to call it, I can't stand it any longer. It's the smell, if there is such a thing. I feel saturated by it. I can taste your stink and every time I do, I fear that I've somehow been infected by it". (Agent Smith, The Matrix)

Esagerazioni a parte (!)mi ha convinto (molto prima che la incontrassi) la frase di Galbraith.

In generale, come ho gia' detto da qualche parte, guardo con sospetto chi rivesta attese messianiche e palingenetiche nella Politica scrivendola con la P maiuscola.

Per me le elezioni non servono a dirigere l'Umanita' corrotta verso un futuro radioso.
Le elezioni servono per eleggere AMMINISTRATORI (non per caso nel Paese che ci piace, il Governo si chiama Administration).

Ragion per cui preferirei eleggere baldi giovani che si occupino di spazzatura, strade e zingari (tipo i sindaci leghisti di Cittadella o Verona), piuttosto che aspettare il Godot che mai arrivera' dei grandi demiurghi liberali.

Come dici, ci sono scelte economiche importanti da prendere? Mava', quelle le prende il mercato o Bruxelles e noi non ci possiamo far nulla, per un verso.
Per l'altro, i bottoni a disposizione dei nostri politici oops amministratori, arrivano si e no fino al tavolo del presidente dell'Asl; figurarsi la macroeconomia!

Ragion per cui, piuttosto che cattivi (Pd) e insignificanti (Pli, Destra etc.), preferisco gli imbelli federati col PdL, almeno ho la garanzia che non mi metteranno le mani nelle tasche.
E tutto il resto, sorry se suona irriverente, ma ho gia' superato i vent'anni per crederci ancora.

Capito cosa significa "voto contro", o per meglio dire, voto per legittima difesa?

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