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Abr's No Comment

Nemmeno maiali ...

Un crudo ma efficace modo di dire maremmano volto a significare la durezza di cervice: "Ci ha 'na testa quello lì, nun gliela mangerebbero nemmeno maiali".
Difatti qualche testa dura continua a non voler leggere la realtà dei fatti sulla sicurezza, nemmeno dopo gli schiaffoni elettorali. Lo si fa per lo più per pigrizia mentale, retropensiero di parte o difesa ad oltranza del "socialmente svantaggiato"?
Non lo so, a queste irrecuperabili vittime di una non-cultura sessantottina di garantismo dell'illegalità poco abbiamo da dire, se non rubare le parole da un bell'editoriale di Luca Ricolfi per La Stampa: "(..) la sinistra incredibilmente non ha capito che i veri deboli sono i cittadini comuni e non i delinquenti, e che il buonismo non è apertura al diverso ma indulgenza verso il prepotente. È per questo che tanti italiani hanno votato a destra". Se ne faranno una ragione, prima o poi.

Purtroppo i nostri di cui sopra NON sono aiutati a farsene velocemente una ragione dalle "ricerche" di integerrimi fact oriented people. Avete presente quelli che "noi giudicheremo il nuovo governo solo sui fatti" (ma pensa ... e invece gli altri su cosa lo giudicheranno mai?). Si proprio loro, le vestali dell'oggettività, gli autocollocati sopra la fiaccola della Statua della Libertà, da dove tutto traspare e soppesar si può, senza quelle noiose parzialità e "topiche" così tipiche di noi conservatori "normodotati".
Ad esempio (parliamo del peccato non del peccatore) girano in Rete tabelle dei dati aggregati sulla criminalita' in Italia. Salta all'occhio come essa risulti minore della media europea. Aggiungono (senza tabelle) che i delitti sono in diminuzione nel Belpaese, tranne per i reati consumati "in famiglia" (immagino significhi "tra familiari").
Ciò basta per far cantare vittoria ai fautori del "complotto".
I dati sono dati sono dati, specialmente per chi li viva fideisticamente, senza interrogarsi sul rapporto (o meglio sulla crasi) tra numero e realta'. E quindi vai di interpretazioni:
- SE la criminalita' in Italia e' bassa (lo dicono i dati),
- E la percezione dei cittadini al contrario e' che sia alta, anzi in aumento,
- ALLORA c'e' qualcosa di subdolo sotto: i cittadini sono stati indotti a credere, i cittadini sono vittime di psicosi collettive, i cittadini (suggestionati, uguale di destra) sono idioti .

La verita' la afferma Ismael in questo magnifico post: siamo sempre lì, è la scarsa cognizione su cosa signbifica numero e in ultima analisi approccio scientifico a portar fuori strada tanti orecchianti sia pur dal cipiglio professionale: ".. questo paradigma aristotelico, che dal sensibile arriva all’ideale, rappresenta l’esatto opposto di quello (ri)affermatosi con la rivoluzione scientifica".
Se allo schema induttivo-deduttivo aggiungessero anche lo "sperimentale", allora anche l'osservazione delle reazioni delle gente dovrebbe costituire uno degli elementi di valutazione fenomenica , usabile per "risalire" a una teoria.
Invece gnente, evidentemente o siamo al culto delle tabelle assolute, o al cherrypicking dei fatti e dei numeri che paiono più convincenti. Fanno come nei Promessi Sposi: per capire la peste studiano le tabelle e non guardano cosa succede fuori per le strade.
Ha voglia un esteta, ma informato e vivente nel "mondo sensibile" come Brugnols, a far notare sommessamente un fatto evidente: è fuorviante tener conto solo dei dati sulla criminalita' (considerata) "importante" - omicidi, rapine, violenze etc. - e non della microcriminalita'.
Oggi per un operaio o un pensionato subire una rapina o un danno di 100 euro può rappresentare un grosso problema; sono guarda caso i ceti più popolari a trovarsi contigui ai campi nomadi o vivere immersi in quartieri usucapiti da masse di immigrati, dove giocoforza allignano i male intenzionati (era vero persino quando gli immigrati eravamo noi, figuriamoci adesso).
Oltretutto, i dati (non la percezione) sulla microcriminalità sono enormemente cannati per difetto. In ottobre IlSole24Ore riportava che gran parte della microcriminalita' in Italia, altro che repressa, non viene nemmeno denunciata; in alcune citta' del Sud si calcola che solo l'un percento dei borseggi venga denunciato, tanta e' la fiducia nella solerzia delle Forze dell'Ordine e nella capacita' della Magistratura. No denuncia, no stats.

Aggiungo che anche i dati relativi alla criminalità "importante" andrebbero letti con più attenzione, magari disaggregandoli per territorio. Se ad esempio in un paesino dell'Aspromonte si stesse vivendo una tregua in una faida decennale, le statistiche mostrerebbero una diminuzione dei delitti. Di converso nelle campagne piacentine dove mai era successo nulla di increscioso, basta uno scippo a un vecchietto che cade e muore per far schizzare al cielo la percezione di malavita incombente.
Paradossalmente se i dati vengono letti aggregati a livello nazionale, pesano più i dieci morti in meno nel paesino calabro, dove nulla in realta' è cambiato nella sicurezza dei trecento taglieggiati abitanti, che non il singolo defunto piacentino, dove il mondo è cambiato per sempre secondo diecimila persone. Perche' l'Italia non è tutta uguale, nel malaffare come nel costo della vita.

Ultimo appunto sui cosiddetti "delitti familiari".
Va ben che la famiglia "tradizionale" va attaccata come sentina di tutti i vizi e fomite di tutti i mali, al fine di far trangugiare alla massa gu-gu che i modi di convivenza "innovativi" o la atomizzazione individualista della società siano "normali"; ma fa veramente ridere leggere di 'sto aumento della criminalità tutta interna alla famiglia.
Se una mamma depressa mette in lavatrice il neonato e lancia la centrifuga, sarà colpa della famiglia o del fatto che le fragilita' della poverina non reggevano il ritmo imposto dal "dover essere"moderno? Se un disgraziato quindicenne trucida mamma e papà per potersi comprare la moto, è la istituzione familiare o i vani modelli sociali prevalenti a dover essere tirati in ballo?
Quanto a pedofilia, incesti e padri-padroni, c'mon, anche qui, effetto statistica: oggi queste ignominie vengono a galla; una volta ce n'erano di più, come c'erano più figli e anche più aborti, infanticidi e abbandoni, solo che se ne parlava di meno (il cognome piu' diffuso a Napoli: Esposito; da altre parti: Allevi, Allievi, Diotallevi e similari; sapete chevvordi' no?).
Concludere (e lasciare intendere) per questo che la famiglia sia diventata il centro dei delitti è come sostenere che la gente muore in strada per colpa dell'inventore del motore a scoppio.
O insistere che una coppia di omosessuali sia una famiglia pari a quella "standard": nella realtà e' solo una coppia di individui nel pieno dei loro diritti di far quello che gli pare; la famiglia "cellula della societa'" e' ben altro, e' un commitment al futuro e non uno sguardo abbassato sul presente.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti è proprio piaciuto quel post, eh? :-)
Mi dà molta soddisfazione saperlo, visto lo sforzo che mi è costato.
Presto completerò il mio mini ciclo "scientifico" recensendo il penultimo saggio di Giorgio Israel - autore verso il quale, come si sarà capito, sono debitore di molti argomenti.

Sulla statistica, mi pare si confermi come l'arte di mentire senza dire bugie né mezze verità. Poiché è impossibile raccogliere campioni del tutto rappresentativi di una certa fattispecie - faccio le veci del sociologo della situazione - dobbiamo accontentarci di "fotografare un trend". Pretendere di più sarebbe integralismo illiberale e antiscientifico, naturalmente, e figuriamoci.
Rimamendo a questa impostazione è possibile obiettare che gli omicidi saranno anche in calo, ma forse i reati che creano allarme sociale non sono solo gli ammazzamenti.

Abr ha detto...

You' Right! Su tutto :)

gabbianourlante ha detto...

bellissimo post. condivido in tutto. anche sulla percezione di "famiglia" ... con cui i giornali tappezzano. Più del 90% delle violenze sono in famiglia... iniziano gli articoli.... ma le denunce sono pochissime.
sono sempre andato male in matematica, ma certe asinate.....

saluti.

Abr ha detto...

Tnxs gabbiano.
Peggio dei non matematici, molto peggio, sono quelli che credono di esserlo.

Per non dire di quelli che vivono la scienza con furore fideistico: so' i peggiori, per il destino stesso della scienza, non solo per la nefasta rottura di c... che attuano regolarmente. Nella blogosfera pullulano.

Anonimo ha detto...

BRAVISSIMO!
Quasi quasi ti cito in giro.

Stella

Abr ha detto...

Tnxs Stella. Non citarmi solo in ribunale ... ;)

Anonimo ha detto...

Your blog keeps getting better and better! Your older articles are not as good as newer ones you have a lot more creativity and originality now keep it up!

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