Nella povertà glaciale da pagina vuota della attuale politica delle idee, che poco stimola la nostra fantasia, e nell'attesa dei mondiali di rugby di settembre, ci risolleva e riconcilia con quello strano fenomeno che è il calcio, lo scontro stellare all'Old Trafford di Manchester. Alla fine è stata "una delle migliori partite della storia della Champions". Due squadre di un altro pianeta, giocano uno sport diverso dal solito calcio abituale.
Inutile chiederne conto a certi opinionisti e giornalai, fissati sul risultato alla fine del secondo quarto della sfida di 180 minuti; sono costoro ancora affascinati dalla inopinata scoperta che in Inghilterra si gioca sino a quando l'arbitro fischia la fine (e infatti parlano di "beffa", loro). Vivono, da sfigati appesi alla benevolenza della Dea Bendata, l'opportunità perduta. A calcio, come nella vita, vince il furbastro approfittatore, non quello che ci crede o chi ci metta classe competenza e intensità; questo è il credo da rinforzare in un Paese di mediocri da parte di mediocri scribacchini raccomandati.
Non sanno leggere il fatto che abbiamo due supersquadre diversissime ma sopraffine e alla fine equivalenti, ognuna coi suoi atout, ognuna determinata a non lasciar fare a Eupalla di Breriana memoria.
Giocano uno sport degno di essere seguito con passione, qualunque sia l'esito. Il risultato non importa davanti a intensità e campioni del genere, poteva vincere l'una o l'altra non ci sarebbe stato nessuno scandalo a questi livelli di spettacolo.
Gioco duro ma corretto, tifosi tosti ma sportivie competenti; i disadattati ultras di vario livello li lasciamo volentieri a quell'altro non-sport che si gioca in un altro pianeta, in stadi confortevoli e dignitosi come pisciatoi pubblici in Stazione, tra arbitri e campionati aggiustati, titoli riassegnati in modo politicamente corrretto, intercettazioni e pedinamenti, fumogeni e "tifo" da disadattati imboscati, degni in altri tempi più civili di deportazione e basta.
Una dichiarazione su tutte: "Mi è scocciato lasciare soli i miei compagni": Rino Gattuso, corpi speciali de Milan; affermazione che ricorda la classica britannica "C'è nebbia sul Canale, il Continente è isolato".
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2 commenti:
avevo deciso di scendere al pub per vederla, poi verso le sette e mezza mi e' venuto un colpo di pigrizia e son rimasto su. peccato...
Ehh Nullo, ti sei perso una bella sfida a viso aperto a cento all'ora.
Solitamente sono critico e diffidente con il calcio, fenonomeno più circense e nazional popolare che sportivo, ma delle volte devo riconoscere che, ai livelli giusti, si riscatta.
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