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Abr's No Comment

Nazional Socialismo

Att ritira l'offerta per rilevare (parte della) quota di controllo di Telecom Italia detenuta in Olimpia. Se ne chiama fuori perchè, tradotto, noi italiani siamo un branco di pazzi furiosi.
Mo' so tutti cavoli di Tronchetti. Perduto il tassello fondamentale della sua exit strategy - il prezzo-base fissato dagli americani - ora è nelle abili e sadiche mani del braccio bancario secolare di Prodi.
Efficace, bisogna riconoscere, la strategia uno-due-tre messa in atto per troncare il Tronchetti, sembrano dei mafiosi che rilevano il negozio messo sotto pizzo. La prima mossa, affidata a Rovati e alla Magistratura, era finalizzata a far ben capire al Titolare che non ce n'è più, è ora di mollare; segue fuoco di fila modello Autostrade-Abertis, affidato ai tanti orchetti alla DiPietro, affinchè non passi lo Straniero; seguirà a questo punto un bel "trattamento Rizzoli" per il reprobo: un esproprio proletario, altro che buonuscite come ai tempi ingenui e arrembanti della "razza padana". Stavolta non si fanno prigionieri.

Nella realtà la sorpresa vera non è il ritiro di Att, bensì l'ingenuità americana a provarci, a prestarsi nel ruolo di attore non protagonista in una sceneggiatura già scritta. Col governo italiano attuale?! Non esiste far business strategico nel Paese 98-esimo su 192 al Mondo per attrattività di capitali stranieri (sentita ora dal presidente Commissione attività produttive della Camera Capezzone; spero vivamente stesse "radicaleggiando", dieci anni fa nel '97 eravamo 19'; sia come sia, non siamo messi benissimo).
La chiosa più significativa e freudiana è quella di Prodi: "Speriamo che il controllo di Telecom rimanga in Italia". Dato che dice, i capitalisti nostrani "fanno ridere" e soldi veri da fuori non se ne parli, allora quiccivuole lo Stato. Col il suo braccio secolare prodiano, la banca di Bazoli.
Sviluppo autarchico, questo è il nome del gioco: il circolo chiuso autosufficiente modello "la Coop sei tu". Tutti al contempo consumatori e dipendenti diretti o indiretti del Bene Comune, auto-finanziato da mano pubblica e redistribuzione; tutti giocano nessuno perde come al gioco delle tre carte, ecco il GosPlan per l'Italia secondo il modello comunista e dossettiano, così ben realizzato in Umbria, Toscana e Cina (in quest'ultima è più "sofisticato", è modello calabro).
Più esplicito ancora nella sua allineatissima anarchia finta è il Vate(r) ragionier Beppegrillo, autentico uomo immagine di questa Italia da operetta (notare prego lo spazio e gli ascolti che tale demente ottiene sulla stampa di regime). Dopo aver insultato i gestori (pur italiani) di Telecom, attua pleonastico richiamo di autocoscienza ai sindacati: uè okkio, se calano gli americani il modello "la Telecom sei tu", magna-magna e fanczz... è finito.
Abbiamo insomma il Vate(r) Dannunziano, abbiamo l'Autarchia: stanno implementando il Socialismo Nazionale, nella sua "evoluzione" (?) Sudamericana.
Forse non è un caso allora che sia rimasto nella partita Mr.Slim, il patron messicano di America Movil che "in Italia faticherebbe ad ottenere un permesso di soggiorno", come afferma tronfio un esponente della Sinistra pauperista e politically correct.
Capitali stranieri in Italia?! E' da quasi due anni che consiglio investitori industriali italiani - novelli ebrei - a togliersi rapidamente di qui. Ora ci siamo, hanno dato il segnale.
Nel frattempo, fallimenti e chiusure a vario titolo di attività industriali medie e piccole sono aumentati di un terzo da un anno all'altro, in certe aree del nord; nel frattempo i consumi non decollano nonostante la ripresa (in Germania); l'unica cosa che aumenta, oltre agli stipendi degli statali, è il credito al consumo. Fujitevenne pur'avvoi, fin che siete in tempo.

28 commenti:

Anonimo ha detto...

Grandissimo, Abr, come al solito. Io prenoto per Trinidad la settimana prossima e rinuncia al cospicuo risparmio di un A/R. Resto là, tra le banane vere, che almeno si sa cosa si mangia. Manca solo che ci infilino Mediaset,da qualche parte, così abbiamo fatto Bingo. Rassegnati, morto un comunismo se ne fa sempre un altro.:-D
Mthrandir

Anonimo ha detto...

Tra poco dovremo scappare pure noi comuni cittadini, non solo i potenziali investitori stranieri!
Ciao!

Anonimo ha detto...

Non è che questa estate si inventano un Lions Tour? Così, tanto per aggregarci...

Abr ha detto...

Txns so much Mthrandir. Trinidad buono per il carnevale ma un po' troppo petrolifero, lì a fianco consiglio vivamente Tobago per le sue bellezze .. naturali ;-)
Il comunismo è come il virus dell'influenza: arretra, muta, poi torna pret a porter adattato alla stagione, contemporaneamente nuovo e sempre vecchio.

Ciao Snake! Nessuno lo dice e solo i rugbisti come Brett lo sanno, ma la regione di Perth in Australia e quella di Albany in Nuova Zelanda sono state letteralmente ricolonizzate da profughi sudafricani.
Tutti razzisti? No, hanno solo fatto il gesto dell'ombrello a una legge che impone che almeno il 30% delle azioni di ogni attivitè economica siano detenute da neri (e ora estenderanno la quota "affermativa" anche alle squadre di rugby).
I nostri hanno fior di esempi in questo mondo matto insomma, per fortuna qualche rifugio oltreoceano rimane.

Dei Lions se ne riparla tra tre anni almeno caro Brett , e i mondiali li fanno troppo vicino. Basterebbe andare a votare, ma a quanto pare hanno deciso di lasciarci qui ella bagna pe run po', a farci inczzz.. sempre più. No rescue.

Massimo ha detto...

Quello che sta accadendo è molto grave.
Da un lato (con i nostri soldi!) manager "illuminati" diventano la longa manus della sinistra in campo economico là dove non riescono (ancora) ad arrivare con le coop.
Dall'altro alimentano l'invasione extracomunitaria per renderci tutti una massa povera in concorrenza reciproca che non presti attenzione agli affari di lor signori.
Se non ci diamo una svegliata, ma di quelle grosse !, costoro ci faranno svegliare una mattina con l'esproprio proletario anche di casa nostra !

Abr ha detto...

Proprio così Max. I due caposaldi della loro strategia:
a) controllo dell'economia, in modo da trasformare tutti in parassiti assistiti e dipendenti, pure gli imprenditorini, come in Toscana;
b)controllo elettorale: non potendo usare gli squadroni della morte o la distribuzione di denaro come Hamas, e non riuscendo a convincere gli italiani, li stanno RIMPIAZZANDO. Da un lato convincono le nostre donne che far figli limita la loro carriera (chiedere a Nancy Pelosi, 5 figli e leader di partito), dall'altro che servono baby sitter e badanti, così aprono le frontiere senza più controlli (perchè un conto sono gli uomini e basta, ma quando arrivano pure le donne allora non li smuovi più; nascono allota le seconde e le terze generazioni, le più pericolose).
E' il cuore della loro strategia distruttiva. E suicida. Quindi idiota.

Otimaster ha detto...

Intanto le azioni sono crollate con buona pace degli investitori e dell'italica economia.
Ma che accidenti ci faceva quel populista di Grillo alla riunione del CDA, non capisce una fava di economia, spaccia per nuove scoperte vecchie come il cucco, ma c'è ancora chi lo ascolta, incredibile!

Bisquì ha detto...

...in quest'ultima è più "sofisticato", è modello calabro...
'ndrangheta?

Abr ha detto...

Bisquì come al solito fai centro. :-)
E' la commistione Triade-Partito locale quello che mi ricorda tanto la Margherita Calabra ..

Anonimo ha detto...

Intanto Ue e Usa hanno mandato a dire a Prodi che il governo deve restarne fuori dal caso telecom... a quanto pare sono arrivati tardi coi "consigli". A questo punto, un condoglianze all' italia (la i minuscola è voluta) è d'obbligo.

Piuttosto, perchè la Coop non è in lizza? Ero sicura che ci avrebbe provato...

gabbianourlante ha detto...

la coopizzazione si espande sempre più... Tobago eh?? da che parte si va, prego?...
un caro saluto

Abr ha detto...

Elly la cosa più freudiana e ridicola di Prodi è che ora dica "faremo un piano per attirare gli investimenti esteri". Come il ladro che dopo il furto dica che si cercherà un lavoro onesto ...
Le Coop? E perchè mai usare soldi "loro" quando possono sistemarsi usando i "nostri"?

Cari saluti Gabbiano; Tobago, consigliata rigorosamente a soli single; ma in tutto il Caribe ovunque vai caschi bene da quel punto di vista. Persino a Cuba, in Venezuela o in Colombia...
;-)

Anonimo ha detto...

Io vi ho anticipati di 4 anni. Sono sempre stato un previdente...
;-)

Comunque ricordo agli interessati che non c'è bisogno di fare trasvolate intercontinentali. Un paio di migliaia di chilometri a settentrione ci sono amene sponde baltiche, con flat tax al 19% per le imprese ed al 25% per le persone fisiche.

Certo gli inverni sono un po' pesanti, ma con tutti i soldi risparmiati sfuggendo le estorsioni dei compagni (le imposte dirette sono il minimo) si starebbe caldi pure nel pack artico.
E poi, sai quante vacanze ti ci puoi pagare.....

Abr ha detto...

Grande Maedhros, dài l'esempio e traccia la rotta per i nostri amici più giovani. Anche dal punto di vista delle "bellezze naturali", Slovakia Lietuva o Eesti valgono Tobago tutta la vita ...
Quanto a me, come diceva il Numero Uno di Alan Ford, forse sono troppo vecchio per queste cose ... o forse no?
;-)

Anonimo ha detto...

La Slovakia non c'entra un cazzo, direbbe il poeta. Ma al nostro ingegnere preferito perdoniamo questo ed altro.
:-D
Sulle "bellezze naturali" confermo tutta la vita. E pure l'altra.
Ma sono di parte, va detto.

Troppo vecchio tu?
"Vecchio è chi il vecchio fa", direbbe Forrest!
;-)

Abr ha detto...

Pur non essendo "baltica" (aldilà del senso geografico alla Metternich, gli Estoni c'entrano poco coi Lituani, e ovunque il 50% circa so' slavi russi), la Slovakia c'entra molto ed è stata citata a bella posta, per almeno tre motivi: - è stato il primo Paese ex Patto a tagliare drasticamente le tasse sulle persone fisiche e giuridiche, - è stato il primo ex-disastro economico, e
- è densa di bellezze ... naturali a livelli baltici.

Pensiero laterale, tra gli economi è abbondante come gli occhi azzurri tra gli indigeni delle isole Trobriand ;-)

Grazie per la citazione del Forrest che amo; tanto, la distinzione non è tra giovani e vecchi ma, imparo da te, tra chi ha letto quello là che mi sono già dimenticato e chi non.
E stiamo dalla stessa parte della barricata ....:-D

Anonimo ha detto...

Pensiero laterale.....uhm, sarebbe il "partire per la tangente"?
:-D

Prescindendo dal fattore geografico, hai ragione. Anche se credo che sia stata l'Estonia la prima ad introdurre una flat tax.

Comunque, come che sia, vedo che continui parlando dei baltici nell'omissione della Latvija, la cosa che in realtà volevo far notare, visto che mi ci sono accasato ed è il posto dove hanno visto la luce i miei pargoli.
Pertanto, capirai che ho considerato l'omissione gravemente.
;-)

Gli estoni sono diversi dai lituani (molto più affini ai polacchi), ma dai lettoni si distinguono poco, almeno sotto il profilo dei tratti somatici. Ma è vero che hanno ascendenze diverse, ugro-finniche, ed anche il linguaggio ha quella provenienza. Vedendolo scritto, sembra una variante del finlandese.
Linguaggio che curiosamente lituani e lettoni hanno invece in comune, ascendenza indoeuropea in un mare slavo.

Etnicamente la presenza di slavi russi non è così elevata. Anche in Estonia e Lettonia, dove la russificazione del periodo sovietico è stata molto più invadente, rappresentano poco più del 30% della popolazione. In Lituania poi non vanno molto oltre il 5%, e sarebbe interessante capire come diavolo hanno fatto a tenersi immuni.

L'Estonia è sicuramente il posto più indicato dal punto di vista imprenditoriale, molto dinamica e poco propensa a perdere tempo in stronzate.
Son tosti gli estoni; primi in Europa nel mettere sullo stesso piano criminale nazismo e comunismo, e capaci di preferire l'incomunicabilità all'uso dell'idioma degli oppressori russi per capirsi con i cuginetti meridionali. O sanno l'inglese, o ciccia.

Bene, dopo averti dimostrato che noi economi abbiamo anche cospicue conoscenze geopolitiche, mi metto a lavorare. Con permesso.....
;-)

(in Slovacchia ci devo proprio andare)

Abr ha detto...

Complimenti per la geopolitica di prima mano. Interessante la nota sulla scarsa presenza russa tra i lettoni.

Come spesso succede, la mia pudica omissione della Lettonia segnalava un reale interesse: per il cultore delle radici etniche che albergava in me, Latvjia era il limite ovest della terra dei mitici "Vents": già il nome, ma ancor più ad esempio "Ventspils" ....
A ovest, a parte i famosi Veneti sconfitti e dispersi da Cesare in Vandea a Vannes, il limite era la Lusazia in Germania Est (ancora oggi i suoi abitanti si autoappellano Wendish); in mezzo la Vistula, a nord (Scandinavia) i Vandals... a sud i Vèneti, dall'Adriatico e Slovenia (Slo-Vents) sino al lago di Costanza, denominato dai Romani Lacus Veneticus.

Purtroppo non se ne sa molto, toponomastica a parte.
Un tempo, pre studi di paleo genetica, si parlava molto di "indoeuropei"; oggi si preferisce accennare timidamente agli aplogruppi I, R1 e N, all'avvento delle culture di Hallstadt e dei campi di urne, all'inizio dell'età del Ferro in Europa, ma il discorso ci porterebbe lontano ...

Due le ipotesi: esisteva un popolo a est dei Germani, portatore del ferro e adoratore di una Dea Madre, stanziato lungo l'antica Via dell'Ambra tra Baltico e Adriatico, poi soppiantato dagli slavi attorno al 500dc; oppure si tratterebbe dei proto-slavi stessi (Sla-Vents), estesisi a sud e a ovest approfittando delle migrazioni barbariche germaniche verso ovest.

Insomma, tutto questo per dire che c'è un tenue legame tra Baltico e Adriatico del Nord, dove stanno le mie radici ...

Dopo averti dimostrato che esistono ingegneri con interessi "laterali", ritorno alle mie cure.

(In Latvjia ci voglio proprio andare prima o poi).

Abr ha detto...

Precisazione importante: il popolo Vents a est dei Germani "poi soppiantato dagli slavi" avrebbe lasciato importanti "residui" di sè a nord (baltici) e a sud (veneti e, secondo alcuni studiosi sloveni, gli sloveni stessi).
Purtroppo i veneti, socii (alleati) dei romani, ne subirono la colonizzazione culturale; la lingua ne fu stravolta.
Ci sono alcuni studiosi che sostengono di aver localizzato radici comuni tra veneto e lingue baltiche, a loro volta meno corotte dallo slavo che non il polacco.

Ripeto, purtroppo non si trova molto in giro al proposito; è una storia identitaria e paleo-storica che non è funzionale a nessun nazionalismo otto-novecentesco, nè ad alcun ideologismo del nuovo millennio.

Anche la stessa ricerca paleo-genetica, che è lo studio dei ceppi genetici, cioè lo studio delle "razze", è tutta orientata a dimostrare che "le razze non esistono" ...altrimenti gli tagliano i fondi, come se negassero il Global Warming. Benvenuti nel "mondo libero".

Anonimo ha detto...

Accidenti!
Insomma, mi stai dicendo che alla fine della storia, mi son sposato una veneta!
E' proprio vero: non ti puoi più fidare di niente e di nessuno al giorno d'oggi.
:-D

Davvero interessante comunque.
Ventspils è una città, una delle 3 che supera i 100.000 abitanti (a parte Riga). Il nome credo derivi dal fiume che l'attraversa per andare a sfociare da quelle parti, lo chiamano Venta, che potrebbe essere il genitivo di Vents.
Ma il bello è che "vents" non esiste come parola in lettone, e quindi da cosa o chi gli abbia dato quel nome non saprei dire.
Certo, a questo punto potrebbe benissimo essere che lo abbia ricevuto da quella "sacca" veneta di cui parli.

Abr ha detto...

Beh non esageriamo coi legami adesso .. al massimo la signora ha un bis bis bis nonno in comune con noi "tasi e tira" :-)
Non voglio correre il rischio di vederti capitare a casa reclamando parentele e accoglienza :-D

Non sapevo del fiume "Venta", tnxs; ancor più significativo, perchè i nomi dati dagli ancestors alle acque di solito sono quelli che sopravvivono meglio alle ondate successive migratorie e ai cambi di lingua (basti pensare al nome Reno, che dai confini franco-tedeschi sin giù all'Emilia indica insediamenti celtici a colpo sicuro).

Un fattore unificante dei Vents, a parte il già citato culto della Dea Madre (cui è riconducibile la ancora oggi forte devozione mariana dei Polacchi e dei Vèneti) è proprio l'acqua: Venezia, Baltico, Bretoni; i Vandali poi, unico popolo barbarico a allestire una flotta e dominare per un secolo il Mediterraneo centrale partendo dalla Tunisia.

Mi fai venir voglia di postare al proposito .. un anno fa circa avevo raccontato dei Veneti Gallici, quelli annientati da Cesare, i più documentati perchè ne parla il De Bello gallico ("ieri oggi e domani", rintracciabile nella sezione "Top of the Past"); una strage di cui c'è ancora traccia nelle filastrocche popolari bretoni, pensa un po' cosa dev'esssere stato.

Sugli altri Vents dispersi agli angoli d'Europa si recupera gran poco, Slo-vents a parte (quando la Slovenia divenne indipendente, ci fu un gran florilegio nazionalista di iniziative di studio, volte a dimostrare il loro non legame con gli altri slavi meridionali tipo croati o serbi).
Quanto ai baltici, la loro identità è ben chiara senza bisogno di ascendere all'Età del Ferro, ergo c'è poco ... come al solito ci tocca il faso tuto mi a noi Vèneti italici .. è un destino ;-)

Anonimo ha detto...

Ho passato l'ultima mezz'ora della mia vita a cercare di leggere qualche post da "top of the past", prima di notare finalmente l'avvertenza di interrompere il caricamento della pagina se non volevo essere rispedito all'home page del blog.

Ecco, un economo due parole le avrebbe sprecate a tal fine: il tempo è denaro, e non solo il proprio.
Anche per evitare di farsi fischiare le orecchie in continuazione.....
;-)

Almeno, il post meritava.
Anche se non ho letto quello che richiamavi, ma "venexia on my mind".

Un'affermazione mi ha però stupito:
"l'oligarchia mercantile venexiana non guardava in faccia a nessuno, nemmeno alla Gran Madre Bisanzio. Anche se, alla fine, a morire per difenderla contro i Turchi rimasero solo loro."

Da quel che so, la batosta mortale a Bisanzio la diedero proprio i veneziani, che trasformarono la IV crociata nel saccheggio della città, depredandone i possedimenti in un modo che quella non riuscì più a riprendersi, fino al colpo di grazia finale datole dalle orde di Maometto II.

Vado a vedere se riesco a beccare "ieri, oggi e domani".

Anonimo ha detto...

P.S. - Prima che mi salti alla gola, premetto che so benissimo l'origine dell'enfasi con cui viene riportata l'assalto a Costantinopoli da parte dei crociati. Ed è chiaro che i motivi di decadenza dell'impero bizantino erano molteplici e gravi, e quindi probabilmente il suo dissolvimento sarebbe avvenuto a prescindere.

Resta il fatto che quell'evoluzione sui generis della IV crociata c'è stata, e che furono i veneziani i suoi principali artefici.
Non voglio neppure scandalizzarmi, in senso etico, per la cosa; ma mi è parso un tantino fuori luogo proprio il richiamo "etico" ai veneziani come unici che si immolarono nell'ultima difesa di Bisanzio.

Anche perché una Venezia (all'epoca nel pieno della sua potenza) schierata risolutamente, come Stato, a difesa di Costantinopoli avrebbe forse addirittura potuto cambiare le cose.
In fondo i Turchi ci buttarono il sangue per mesi sulle sue mura, non erano supportati da una flotta degna di tal nome, ed alla fine prevalsero quasi per un caso.

Abr ha detto...

Maedhros non ti sarei saltato alla gola, anzi, grazi eper la questione.

Inseriamo il tutto nel contesto. il rapporto tra Venezia e Bisanzio è tra madre e figlia. amore amore e un p' di gelosia odio e ripicche.
Venezia, aldilà delle leggende, è sotto Bisanzio dal 500 al 900dc e poicollabora in simbiosi, aiuta e difende (e commercia) con Costantinopoli per altri 500 anni.
Stiamo parlando di mille anni di rapporti strettisssimi, mica bruscolini.

Dunque, in tal econtesto la IV Crociata del 1204 diede indubbiamente un colpo mortale a Bisanzio e la flotta Veneziana fu come si dice "instrumental" in tale evento, ma:
a) Bisanzio era già messa malissimo di suo, se non fossro stati i Crociati e i successivi Imperi Latini a prenderla, sarebbe caduta in mano ai turchi due secoli prima del tempo;
b) i regni latini erano in mano ai "Franchi" (come venivano chiamati gli occidentali allora); i veneziani si focalizzarono sugli affari, sui tesori e sulle rotte; li lasciarono fare, a quei tempi il mercante era considerato poco più che un ebreo, cui erano riservati i mestieri immondi di maneggio del denaro, come il tuo oggi ;-)
c) la caduta di Bisanzio è del 1453, due seocli e mezzo dopo; con tutta la più buona volontà, hai voglia di colpo mortale nel 1204, due secoli e mezzo sono più che tutta la storia degli Usa, sai quante volte potresti rifarti, avendone le risorse gli skill e al mission?
Il fatto è che come detto, Bisanzio aveva oramai perso ogni suo ruolo, ogni spinta propulsiva.

Infine, a lottare con i greci nell'assedio del 1453 rimasero solo i veneziani. Intuivano che la fien di Bisanzio era l'inizo della LORO fine: erano nate quasi assieme, assieme o quasi sarebbero defunte (per venezia sarebbe iniziato il declino).
Sta di fatto che i genovesi consegnarono la loro parte della città (oltre il Corno d'Oro, oggi Galatasaray) ai turchi; quello che non si dice troppo ad alta voce, è che l'arma letale che consentì al turco di prendere la Città fu l'artiglieria, "pilotata" dai francesi ...

Ultima quaestio: perchè allora i veneziani, non "i franchi" sono sempre stati additati a solutori di Bisanzio? Risposta: per via del nazionalismo greco.
La Grecia divenne indipendente nel 1822 dai turchi, sostenuta (come poi l'Italia) dagli inglesi ma prima di essi larghe fette di territorio erano veneziane.
In particolare Creta, veneziana fino a metà seicento; Venizelos (che nome strano eh?) era cretese ed era il padre dell'indipendenza greca ...
La combinazione di Bisanzio morta (vera capitale greca nel loro immaginario collettivo)e del dominio coloniale veneziano, associò l'avversione. Si costruirono addirittura ad arte storie di sfruttamento e tirannia veneziane su isole greche. il tutot poi messo in circolo dalal storiografia inglese, la più sciovinista: merda su Bisanzio, ma anche su Venezia.
Al punto tale era vivo il ricordo di Venzia dopo secoli, che dopo la guerra di Libia (1911) l'Italia potè reclamare il Dodecaneso dai Turchi.

Non so se ho risposto con chiarezza: abbiamo fatto dispetti, preso la dote, ma anche versato sangue fino alla fine, per la Grande Madre.

Abr ha detto...

Ps.: per i religiosi ordodossi invece la IV Crociata fu tutta colpa del Papa .. in effetti le creociat ele badiva lui ... 'o vedi che 'a storia è ... lo dice la parola stessa cos'è ...

Abr ha detto...

"in effetti le crociate le bandiva il Papa". Ho le dita che si incrociano sui tasti ...

Anonimo ha detto...

Quando mi paragonano agli ebrei mi emoziono sempre; mi piace quando mi sopravvalutano!

Al nazionalismo greco, io aggiungerei pure la sopravveniente visione marxista della storia: non gli sarà parso vero di trovare la quintessenza dello Stato libero e capitalista su cui sfogare la loro impubertà intellettuale.

La politica estera francese in effetti sembra un'unica costante da almeno 7 secoli. Da rimarcare pure il comportamento ambiguo, ai limiti dell'aperta cobelligeranza col Sultano, di Luigi XIV ai tempi del secondo assedio di Vienna.
Del resto, a Lepanto non c'erano francesi (a parte qualche volontario).
Speriamo in Sarkozy, che di geni prettamente francesi ne ha fortunatamente pochini.

L'unica cosa che revoco in dubbio è che Venezia abbia fatto tutto quello che poteva alla fine. Certo ha fatto più degli occidentali, diciamo così, ma io continuo a pensare che schierando tutta la sua potenza per tempo, le cose sarebbero andate diversamente. Almeno in quel momento.

Ma ovviamente rimarranno solo congetture.

Abr ha detto...

Pensa te cosa avevano capito i nobili ex barbari nel Medioevo, se il maneggio dei soldi lo lasciavano agli "immondi ebrei"! ;-)
A proposito di intelligenza superiore e di ebrei, poi c'è chi vuol negare che l'uso forzato (del cervello) sviluppi l'organo, e questo poi si ripercuota e trasmetta su base razziale, senza che debba passare un milione di anni di selezione, e che valga (su base statistica ovviamente: i cretini singoli si trovano ovunque) anche il viceversa, come nel caso di arabi e neri (oopss...che scorretto, l'ho detto ... sono razzista?!) :-)

Vero quello che dici sulla lettura marxiana della storia di Venezia, peraltro sottaciuta e non difesa neppure dagli studiosi italiani risorgimentali, liberali e fascisti pre- gramsciani, perchè, fatta la Nazione, si dovevano "forgiare" gli Italiani (bel concetto ...).

Bingo, avevo dimenticato l'assedio di Vienna e l'apporto di Re Sole! Pur di indebolire gli Asburgo, si sarebbe messo pecoroni col culone opposto alla Mecca .. e ci lagnamo noi, oggi, delle politiche "too realist"?!

L'ultimo Paleologo imperatore di Costantinopoli, che morì alla caduta della città e il cui cadavere non fu mai identificato, aveva fatto il giro delle sette chiese i n Europa in cerca di aiuto; gli unici aiuti di una certa consistenza furono quelli veneziani. La popolazione li accolse commossa, pur sapendo che non sarebbero stati sufficienti.

Venezia non era una potenza continentale, era poco più che una città stato, a parte la flotta - non molto utile per far levare un assedio.
Non possedeva un esercito stanziale o artiglierie campali o da assedio; allestiva di volta in volta le "campagne", reclutando soprattutto mercenari.
Lepanto stessa, in origine, era la spedizione di soccorso a Cipro assediata; solo che, ora che arrivarono tutti, nominarono il comandante, concordarono il da farsi etc.etc., Cipro era caduta e il suo comandante (veneziano of course) spellato vivo.

Anche il destino di Venezia era comunque segnato: fosse pure sopravvissuta Bisanzio, nel 1492 il Mondo s'allarga .. durò comunque altri 300 anni di dorata decadenza.

Ironia della sorte, la legacy più importante e ignorata di Venezia sta proprio in America: nome "Venezuela" e mercantilismo (più enlgish) a parte, è l'architettura coloniale. Passando per via inglese, le ville dei Piantatori del Sud, White House e Capitol Hill sono Palladio tel quel.

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