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Abr's No Comment

Chi non fa non sbaglia

La frase in titolo la diceva sempre la mia nonna; rappresenta l'eterna dicotomia tra l'innovazione (cara al Conservatore) e la paralisi (tipica del pessimista depresso). Consentitemi di proporre due paralleli sul tema, solo per arrivare al terzo.
- Alcuni miei vicini si oppongono alla trasformazione di alcuni ettari (privati) incolti in prossimita' del quartiere in campo di golf ,"perche' solo pochi ne usufruirebbero"; probabilmente sono padroni di cani e preferiscono mantenere quella distesa a erbacce e pantegane piuttosto che metterla a verde curato.
- Celentano critica la Milano "bruttissima" dei progetti approvati dalla giunta di Letizia Moratti - il quartiere Fiera, Santa Giusta, i grattacieli progettati da Lebeskind, Norman Foster e altri, i primi progetti per l'Expo; ovviamente non propone alcunche', evidentemente preferisce la Milano "bellissima" di adesso da quelle parti - ex fabbriche, padiglioni vuoti e cacche di cane.
Chiara la dicotomia tra innovazione - come sempre legittimamente criticabile - e immobilismo - mai sbagliato perche' pro statu quo, chi ha dato ha dato etc.etc.?

E' lo stesso tema che attraversa la destra di questi giorni: molti diqqua' fanno mmm... scuotendo la pensosa e preoccupata cervice dopo che il Cav. ha reagito da par suo alla rottura di .. timpani per le annose meline e minuetti sul partito unico di centrodestra; dicono che no, cosi' non si fa, e' la politica bellezza, allora non si vince piu'.
Nota bene: "cosi' non si vince" lo dicono a uno che nel 1994 DA SOLO ha sbaragliato la "gioiosa macchina da guerra" federando Lega al nord e An al centrosud, lo dicono a uno che nel 2006 DA SOLO ha recuperato sei punti percentuali di svantaggio in due settimane; quasi vinceva, se solo avesse avuto collaboratori piu' svegli sulle liste all'estero e un ministro dell'Interno meno fesso del Pisanu che si fece brogliare ripetutamente sotto il naso senza proferir verbo.

Non voglio sostenere che il percorso iniziato dal Cav. (a mio avviso del tutto improvvido e anche improvvisato per molti versi) sia totalmente esente da perplessita' e dubbi; considero solo, con la mia nonna, che chi non fa non sbaglia. Non e' detto che fare e innovare sia sempre produttivo e vincente; di fatto l'errore - per chi fa - e' sempre dietro l'angolo.
Ma chi non fa, li' rimane: in quasi tutte le situazioni economiche si puo' quantificare il cosiddetto "opportunity cost" o "cost of doing nothing", l'apparentemente contro-intuitivo ma realissimo concetto che il non far nulla, il non spendere/spendersi, porta con se' un costo, se non altro quello del mancato "guadagno" potenziale procurato dal "nuovo".
Ecco, questa mi pare la pecca dei critici "a prescindere" delle ultime mosse del Cav., di quelli che stavolta non si fidano del suo intuito: the cost of doing nothing, per lui ma anche per tutti noi.
Mentre dilla' il Piddi' diveniva realta', diqqua' ci si consumava in minuetti da politicanti professionisti, in scena a destra almeno dal 2004 - le "verifiche" e le verticistiche chiacchiere sulla leadership.
La verita' e' che un Berlusca particolarmenter esasperato dal ditino alzato degli Alleati, ha intuito che c'era lo spazio per rovesciare il tavolo e iniziare una nuova partita con un nuovo giocatore, uno solo e non una dozzina. E pare abbia trovato la sponda.
Trovo assurde le considerazioni sulla legittimazione che l'apertura del Cav. avrebbe offerto a un "debole" Veltroni e al suo Partito "nuovo": non dimentico mai di vivere nell'Italietta del mainstream che eleva asini abnormi alla Marzouk e espone al pubblico ludibrio con trenta righe idiote e disinformate una professionista perbene come Deborah Bergamini.
Casomai e' il viceversa, e' Berlusconi ad aver nuova legittimazione e a non essere piu' il Grande Satana, in virtu' di un solo "in linea di principio potremmo anche trovare un accordo", minaccia ai reciproci (ex-) alleati piu' che fatto, concordata con Veltroni.
Andasse mai in porto il diabolico complotto, giocare poi contro un gran marpione appoggiato dal mainstream e dai poteri forti potrebbe risultare molto arduo ne convengo, ma come sapete il Cav. si esalta nelle situazioni competitive apparentemente senza speranze, come appunto nel 2006 (il suo difetto piuttosto e' sempre stato nella scelta dei collaboratori). In piu' la sinistra i poteri forti e pure il mainstream italioti hanno l'idiosincrasia del lider maximo, giocherebbero un po' contro natura.
Insomma, un minimo di incuriosita ennesima apertura di credito a quell'inesauribile, irascibile simpatico testardo Braccio-di-Cav la concederei.
Chi ci perde? I professionals della politica che ci hanno rotto, i "notabili" Ercolino sempre in piedi, i ricattatori professionisti. Chi non ha nulla da temere? Il cosiddetto "popolo" che si diverte al giochino dei gazebo, quel novello bingo; chi assieme a solidi principii identitari e una mission ben precisa, i voti ce li ha per davvero, localizzati geograficamente in aree piu' o meno grandi, non dispersi qua e la' per il Paese. Non per caso la Lega si dissocia tiepidamente, non ha nulla da perdere, anzi, dallo schema di alleanza (questo si "alla tedesca") Cdu-Csu propostole dal Cav.

Insomma ce' fermento, se ne sentiva il bisogno nello stantio scantinato privo di ricambio d'aria della politica italiana. Aldila' del caso italiano, il giudizio sulla "rivoluzione del predellino" ha anche una valenza universale: il vero Conservatore e' l'esatto contrario dell'immobilista (e dell'immobiliarista) di sinistra: riconosce che in un mondo ove l'unica costante e' il cambiamento, averne timore e' perdente e sindacal-corporativo mentre innovare vince, guidando non contrastando i mutamenti sulla base dei principii della Comunita' di cui e' parte integrata e integrante.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

E l'unica via, niente da aggiungere.
Ps: Danny, ma da quando ti sei dato alla punteggiatura british? ;)

Anonimo ha detto...

solo una chiosa: a mio modo di vedere, quella del Cav. è stata la mossa più politica di tutte, certo più di quelle che disordinatamente si sono susseguite a partire dalla spinta al Pd imposta dalla Tessera n^1. Dovremmo smetterla di menarla con l'"outsider", e fare pace con l'idea che Berlusconi è un politico, un politico puro; nessun altro avrebbe mostrato la sua abilità nel riguadagnare il centro dell'agone, dopo essere stato dato per spacciato.
CJ

Abr ha detto...

Tnxs Brett.
Punteggiatura? British? If you mean la mancanza di lettere accentate, e' da quando mi hanno rifilato questa bloody fuc**ed british keyboard; se ti riferisci ai capoversi e' vezzo antico da scientologo (non scientology); se invece intendi i miei tipici inciampi di consecutio e dispositio, e' perche' l'italiano NON e' la mia lingua madre ....
Am I missing something ...?

Abr ha detto...

CJ sottoscrivo la tua chiosa. I Politici e gli accaniti lettori di mainstream sono portati a confondere movimento con movimentismo, innovazione con confusione, change the ground rules con break the balls... ;)

In Italia infatti si puo' tutto, tranne che vincere chiaramente o desiderare farlo, persino nello sport.
Da cui consociativismi, cartelli, concertazioni, allenatori che dicono ai giocatori basta cosi' - vero Mancini? - ect.etc.).

nullo ha detto...

hai ragione: non era piu' il tempo della prudenza e dell'attendismo. e non credo nemmeno che il cav. sia stato frettoloso.

il problema mi sembra questo: una svolta simile, tredici anni dopo, fatta dalla stessa persona, rivolta alla stessa italia. ora non c'e' dubbio che, tredici anni dopo, l'italia abbia ancora bisogno di quella svolta. la questione e': tredici anni dopo, puo' l'itala pensare che quella stessa svolta, che non e' riuscita la prima volta, possa riuscire, alla stessa persona, la seconda volta?

in questo contesto, la legge elettorale e' importante, e qui il cav. dovrebbe essere ancora piu' coraggioso di quanto e' stato finora. che da veltroni, il coraggio politico certo non ce lo possiamo aspettare.

Anonimo ha detto...

A far precipitare la situazione sono stati gli alleati di Berlusconi. Lui era concentrato nell'assedio della sinistra e nel tener alto il morale del centrodestra, anche con dichiarazioni ad effetto. I suoi luogotenenti si sono abboccati col nemico e in quel momento ha dovuto muoversi con velocità ed energia, ribaltando la propria strategia. "Outsider" non è necessariamente una connotazione negativa, può essere invece il contrassegno di un più vivo intuito.
Tengo a farti sapere, e penso che ti farà piacere, che "Chi non fa non sbaglia" non è ancora un'espressione morta e sepolta nelle terre della Serenissima. L'ho sentita qualche settimana fa da un mio amico, che aveva commesso una "cappella" nel suo lavoro pieno di scartoffie. Invece di piangere ha scelto di allargare le braccia, sorridendo. E penso abbia fatto bene.

Abr ha detto...

Tnxs nullo, credo che il Cav. come al solito abbia obbedito al suo istinto (di sicuro a nessun consigliori) piu' che alla fretta.
Quello che affermi, e che condivido, fa capire che quell'Italia e' un corpo "stubborn", refrattario al cambiamento. Non e' tanto problema del Cav. doverci riprova' dopo 13 anni, e' constatare quanto immobile e immobilista sia devenuta la societa' italiana tutta dopo millenni di consociativismo e concertazioni.
Come vedi ne faccio un tema piu' sociale che politico e in tale visione la legge elettorale e' un de cuius, una scorciatoia, certo importante ma e' una cura sintomatica non colpisce la radice del problema a mio avviso.

Segnale piccolo ma importante: se il Manchester travolge al Roma 7-1 il pubblico e' contento e per gli avversari sara' per un'altra volta, si preparassero meglio; invece Totti avvisa Cristiano Ronaldo: bada che dovrete tornare a Roma. Sul 3-o Mancini chiama il suo capitano e lo invita a frenare, basta cosi'.
Persino nello sport capisci, agli italiani non piace (con-)vincere, preferiscono floating li' nel mezzo, non si sa mai.

Abr ha detto...

Sono dello stesso avviso Zamax, il Cav. ha agito perche' gli sono girati i cosiddetti causa atteggiamento dei vertici alleati; come quei colleghi di studi cui hai passato i compiti per un anno e alla fine pretendono di esser pari a te solo perche' hanno preso lo stesso voto tuo.
Stavo per dire, come quel collega che ho assunto, coltivato passo dopo passo e promosso, e che un giorno se n'esce con un: abbiamo fatto lo stesso percorso alla pari io e te, in fondo sei entrato in azienda solo sei mesi prima di me.

"Chi no fa no sbalia": grazie per la conferma, a noi "emigrati" fortemente radicati fa piacere sapere che le tradizioni, il sapere quello vero in Patria non vanno perduti.

Anonimo ha detto...

Hai azzeccato subito, mi riferivo alla keyboard.

Otimaster ha detto...

Ho riflettuto un po' prima di commentare, poi ho deciso che non avevo nulla da controbattere, in un mondo libero c'è spazio per tutte le visioni di quanto fatto dal Cavaliere.
Hai ragione "chi non fa non sbaglia", mi sembra giusto che tu lo ricordi quanto che io segnali ciò che mi appare sbagliato in modo che si possa eventualmente porvi rimedio.
Sai cos'è che mi disturba veramente, non amo i plebisciti, mi disturbano visceralmente anche se sono a favore di chi sostengo.
So che può suonare strano che sia io a preoccuparmene, ma l'ultimo leader ad avere un sostegno popolare pari a quello di berlusconi fu il Duce e onestamente non ho nessuna voglia di tornare a fare il Fascista.

gabbianourlante ha detto...

bah... il duce a 70 anni? suvvia...
a fare le cose canonicamente con le sezioni, i consigli direttivi, si arriva ad istituire una struttura come quella del pci: mastodontica, capillare e ingessata come il marmo. Se SB è riuscito a scompaginare "la gioiosa macchina" lo deve a questo suo modo sorprendente e veloce di "giocare". e quasi sempre a farsi seguire dall'avversario. se seguisse il cerimoniere tipico della politica perderebbe anni in chiacchiere.... prima di fare qualcosa. e invece così spiazza. ha portato allo scoperto veltroni: ed è questo che ha accelerato la fine di prodi, anche se cercheranno di tirare avanti ancora dei mesi....

Abr ha detto...

Master come sempre non hai tutti i torti.
L'italiano medio ama chi si fa carico di tutti i problemi e gli toglie pensieri, salvo poi appenderlo a testa in giu' se dopo vent'anni ne combinasse una grossa tipo scendere in guerra e osare perderla.

Nemmeno io amo i plebisciti e le masse, ma fin che siamo in democrazia dobbiamo usare quelle regole del gioco, perche' vince chi ha piu' voti, e il tuo vale quanto quello della casalinga di Voghera con la quinta elementare. Altrimenti saremmo elitari con puzza sdotto il naso e ditino alzato; malattia infantile del liberismo, li trovo ancor piu' patetici delle masse ribollenti.
E poi, lascimai dire, il post avrei potuto intitolarlo "piuttosto che niente meglio piuttosato": sono stufo di confondere conservatorismo con immobilismo, e' ora di tornare ad apprezzare un po' di sano movimentismo carismatico, e gettare dalla torre cio' che la destra ha sempre aborrito, cioe' i politicanti professionisti.

Abr ha detto...

SOno perfettamente d'accordo con la tua analisi Gabbiano, anche se e' sempre latente la tentazione del ducismo - non nel Cav. bada bene bensi' nell'italiano medio come sopra detto.

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