Anche questo blog aderisce all'iniziativa di Camelot - Destra Ideale che auspica la costituzione di un soggetto unitario di Destra, organizzato e strutturato come un Partito tradizionale, pur contornato da "Azioni" e Circoli che generino circolazione d'aria .
Quoto JCF, ho detto Destra, chiamiamo le cose col loro nome: "credo sia ora di smetterla con il feticcio centrista: sembra quasi che in Italia il principio di legittimità non provenga dalla sovranità popolare o dal merito, ma dalla provenienza".
Basta coi ventri molli trasformisti; nelle democrazie compiute "centro" è terra di nessuno tra offerte politiche alternative, non cambiale in bianco staccata a "moderati" che meglio sarebbe definire "modesti" per capacità di servire la comunità - non negli appetiti.
Pochi hanno colto purtroppo che il ruolo ricattatorio delle ali in Italia (soprattutto a sinistra) è favorito non tanto da tecnasmi elettorali - del resto,"fatta la legge, trovato l'inganno", a maggior ragione in un paese di furbacchioni come l'Italia; nè trova causa principale nell'irrazionalità diffusa che spinge i meno wise a sentirsi à la page solo se votano (e/o fanno sport) estremo; la vita sotto schiaffo dei zerovirgola percento è agevolata piuttosto dall'esistenza di partiti centristi a vocazione centrale e "duefornista", motori immobili cagati lì a presidio del potere per il potere.
E' esattamente tale presenza incombente che impedisce al Centro - inteso come territorio politico abitato dalla maggioranza degli elettori - di catalizzare l'offerta di chi voglia governare il Paese con ricette serie.
Da questo punto di vista trovo che Casini Follini Mastella e combriccola siano dannosi quasi quanto Diliberto, Gino Strada o Beppegrillo per il compimento della democrazia in Italia.
Questa considerazione vale per l'aspetto politico di tali presenze, ma ne risente anche il lato "valoriale". Quei Principii, quelle radici cristiane di cui tanto si blatera, assieme a (poco) altro, dovrebbero e potrebbero essere parte fondante dell'identità condivisa - e smarrita - del Paese e non "usucapione" di argomenti forti per caratterizzarsi e quindi campare di rendita.
Ad azione corrisponde reazione: si assiste a derive di laici non socialisti verso il laicismo politicamente corretto di stampo socialista, si spingono molti non confessionali ansiosi di certezze a confondere tout court Scienza con Verità, Etica con Scoperte. L'hanno capito persino a sinistra che non c'è Riformismo Democratico in Occidente se non è al contempo Laico e Cristiano!
Torniamo a bomba: il senso di una operazione unitaria a Destra non va fatto per imitare il progetto Pd. Peramordiddio! Al limite sia uno stimolo. Quella infatti è una operazione di cartello elettorale, priva dei collanti della leadership e di uno straccio di mission qualsiasi. E' una operazione volta a unire due debolezze per farne una forza - mai successo ne riuscisse una. Non si tratta di una "offerta" programmatica che pur parta da Sinistra e si rivolga agli elettori del Centro; risponde piuttosto alle vecchie logiche consociative figlie del Compromesso Storico. Il primo risultato non sono programmi e argomenti ma gli abbandoni alla prima ripresa, palesi (Mussi, Angius) e occulti (G.Bianco).
La nascita di un Partito delle Libertà potrà invece finalmente liberare l'elettorato di Centro da ipoteche "centriste", modernizzando il Paese con una offerta che parte da Destra e si rivolge alla maggioranza dell'elettorato. A quel punto, chi lo sa, anche la Sinistra sarebbe forzata finalmente a modernizzarsi.
La Lega pure ne trarrebbe beneficio: l'operazione la aiuterebbe ad accelerare la sua transizione verso il modello bavarese - Dio solo sa quanto l'Italia abbia bisogno di una forza egemone al Nord, federata con la Destra, che tuteli il Motore del Paese prima che rimaniamo tutti a piedi - troncando inoltre certe tentazioni trasformiste indotte dai cattivi maestri centristi.
Quanto alle estreme, grazie al cielo la Destra non ha i problemi della Sinistra; eventuali scissioni "Sociali" lascerebbero il tempo che trovano, oggi come in passato: peggio per loro.
Si intravedono anche altri vantaggi nella "Operazione Libertà", ad esempio nel radicamento territoriale.
Ci sono anche dei potenziali rischi, come ad esempio il nodo "sociale" e generazionale: aldilà di destra e sinistra, esistono esigenze di politiche profondamente diverse, addirittura opposte nel breve termine, tra aree assistite e protette di popolazione (non solo al Sud) e fasce produttive votate al rischio oggi troppo penalizzate. Riprenderemo altrove il tema scottante e potenzialmente distruttivo noto come "Questione Settentrionale" - altro che querelle laici-cattolici; sospetto visioni divergenti sul tema tra An e le parti più avanzate di FI.
Esiste inoltre il rischio insito nella politica italica: il tatticismo, l'aridità, l'affarismo clientelare, l'assenza di visione. Da questo punto di vista, questa pur accurata analisi della frammentazione politica di Sechi alla fine non commuove nessuno, nè ai piani alti nè tra gli elettori. Ora si pianifica in ottica europee 2009, dove si voterà col proporzionale; ogni cacicco dei Pensionati Casalinghi vorrà votarsi per contarsi - e contare. Alla faccia delle operazioni unitarie. Ma noi che non contiamo niente il nostro stimolo nella giusta direzione lo diamo all the same.
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