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Abr's No Comment

Fronte della strada

In Italia si combatte una guerra dimenticata, dal tributo di sangue impressionante. Si combatte per le strade, da decenni: sono gli incidenti automobilistici, aggravati nelle notti del weekend dall'ecatombe di giovani.
Secondo gli ultimi dati Istat disponibili, del 2005 (questo ritardo nell'era degli instant poll è ridicolo: cosa aspettiamo a chiuderla 'sta Istat, e appaltare tutto a Gallup o ad altri privati?) in Italia abbiamo avuto più di 220.000 incidenti stradali che hanno causato il decesso di 5.441 persone e il ferimento di ben 313.560 individui!
Un macello: abbiamo molti più morti in un anno sulle nostre strade che nel corso degli attentati di 11/9, Atocha e London Tube messi tutti assieme.
Di 'sto costante massacro che manco a Baghdad, pur fingendo di dimenticare il costo umano e sociale tra feriti e invalidi, è impressionante considerare la fetta che riguarda la notte dei weekend: mentre l'indice medio nazionale di mortalità (cioè il numero dei morti ogni 100 incidenti rilevati dalle forze di polizia) è pari a 2,4%, per i sinistri che accadono di notte schizza al doppio, 4,4%, con una punta del 4,7% il venerdì notte. Di fatto, in alcuni degli incidenti più gravi dei weekend recenti (5 morti la botta, alcuni bruciati vivi), si nota la mancanza di ogni segno di frenata sull'asfalto: dal sonno alla morte in diretta.
Stanno morendo più giovani tra venerdì e sabato notte nella pacifica e pacifinta Italia (688 nel 2005) che ragazzi americani in un anno di Iraq; il che fa sovvenire riflessioni morali nel confrontare due stili di .. morte, uno edonista e femmineo , l'altro "denso" e maschile. Il primo viene tollerato come inevitabile pedaggio alla modernità e all'emancipazione; anzi, defunta la devozione per Santi e e Madonne, è fonte di una nuova pietas familiare - edicole e altarini abusivi fioriti lungo le strade. L'altro "modello" è invece kattivo e mercenario, inviso alle mamme e alle fidanzate, da combattere. Ma lasciamo perdere che è meglio.
Fatto ancor più grave se consideriamo che di giovani in Italia se ne fanno sempre meno: siamo ultimi al mondo come tasso di fertilità, roba che meriterebbe per i ragazzi un trattamento da specie protetta, altro che questo andazzo di finta libertà.

I numeri non manipolati o "organizzati" maliziosamente difficilmente mentono. Qui abbiamo due problemi enormi, evidenziati da numeri da guerra, uno incastonato dentro l'altro: la generale la pericolosità del muoversi in auto in Italia, molto più grave che altrove nella stessa Europa; e il particolare fenomeno delle stragi di giovani del sabato seta.
Emergenza nazionale? Nooo, la priorità va alla legge elettorale, o alla mobilitazione per liberare un incauto giornalista. Nessuno sta facendo nulla al riguardo, tranne misure risibimente demagogiche e fantasiosi quanto inattuabili "giri di vite": come faranno di grazia a mettere più polizia a far controlli di notte, se non riescono nemmeno a dare più poliziotti di giorno a Milano?
Nel deserto totale di responsabilizzione educativa di scuola e famiglie, le lobby dei divertimentifici vengono trattate da intelocutori privilegiati: sarà loro facoltà "verificare" che chi guida non assuma alcoolici, ahh ...
Qual'è il "giro di vite" statale? Il solito di sempre: inasprire le pene a casaccio, precostituire scuse (in Italia in 95% degli incidenti è ufficialmente causato da un conducente; nella realtà, almeno metà hanno perlomeno concorso di colpa governativo - segnaletica fatiscente, cantieri, semafori spenti di notte, buche nell'asfalto, incroci pericolosi etc.etc).
Fino a 25.000 euro di multa per guida in stato di ebbrezza - basta un bicchiere di birra per superare i limiti - come se uno dicesse oh beh meglio non bere, prima rischiavo solo di morire, ora c'è anche la multa ...
Migliaia di euro di multa per telefonino all'orecchio e eccessi di velocità, misura buona per rimpinguare le casse fregando il solito ignaro frettoloso in autostrada di giorno lavorativo; di notte invece purtroppo bastano 50kmh per spappolare auto e cervelli di autista e passeggeri tutti, se esci di strada e urti un muro senza frenare ... Tutta vana demagogia.
La patente a punti e un po' di cantieri e progetti messi in opera dal governo precedente, peraltro rapidamente bloccati da questo governo, sono stati solo un sollievo passeggero; sotto questo profilo, le posizioni retrò e anti infrastrutture di sinistre e verdi, giocano oggettivamente in Italia il medesimo ruolo dei terroristi in Medio Oriente: assassini ciechi sanguinari e spietati, nel nome di teorie farlocche e disegni di potere.
Che fare? Inutile elencare ricette salvifiche, toccasana miracolosi. O meglio, una ci sarebbe: un approccio complessivo e multidisciplinare che non trascuri i dettagli, non tagli gli angoli, anti-italiano in quanto intollerante e dal basso per far pulizia in alto; si chiama tolleranza zero.
Tutto il contrario di far la faccia feroce alla Franceschiello, inasprendo pene non comminabili se non a casaccio, emanando inascoltati decreti assurdi e ridicoli o arrivando a assurdi coprifuoco, impedendo di divertirsi, anzi: pene più blande, ma certe; e maggior educazione, col contributo di tutti. Significa fissare regole di comportamento che tutti sappiano di non poter permettersi di valicare impunemente, affiancandole con campagne di consapevolezza.
Significa incaricare un Rudy Giuliani e dirgli: "Hai sei mesi di tempo per dimezzare i morti sulle strade. Hai pieni poteri, arrangiati. Se non ce la fai, verrai eliminato (in senso politico e morale, ndr). Buona fortuna".

15 commenti:

nullo ha detto...

post necessario, grazie. sono sempre meno quelli di noi che hanno visto la morte in faccia sul campo di battaglia (non io); e sempre di più quelli di noi che l'hanno vista in faccia sulla strada (io).

Sulle soluzioni: sono contento che tu accetti la necessità dell'intervento dello stato per risolvere questa tragedia. e si, ci vorrebbe un duro. e ci vorrebbero interventi infrastrutturali. e anche sull'industria. quelli sugli individui, te li lascio dire a te, che sei l'individualista.

interessante il tuo parallelo tra il morire attivamente sul campo e il morire passivamente sulla strada. effettivamente, la nostra società ha questa visione distorta della responsabilità, secondo la quale l'attività si porta appresso più responsabilità della passività, e quindi i morti attivi sono più responsabili di quelli passivi. c'è quello che io chiamo un bias motivazionale (di cui, tra parentesi, la mia tesi cerca di liberarsi...)

Massimo ha detto...

Credo tu abbia fatto bene a scrivere questo post. Un contributo per sensibilizzare su un problema che, anch'io, lo ammetto, si trascura finchè non ci si va a sbattere (è proprio il caso di dirlo).
Non ho soluzioni. Sicuramente sono contrario a soluzioni che limitino la libertà (imporre orari di chiusura, ad esempio, alle discoteche). Penso che sia il frutto di una deriva morale che hai ben fotografato (magari vado oltre il tuo intendimento e pensiero) nella contrapposizione tra il morire femmineo e il morire maschio.
Sarebbe opportuno non accantonare il tema ...

Anonimo ha detto...

Io rimango dell'idea che spetta prima fra tutto ai genitori dare una lavata di capo ai propri figli. Scepellotti fatti bene al punto che si ubriacano di sberle e non di alcol.

Abr ha detto...

Ero sicuro di incontrare il tuo favore nullo, e non per il tema statalista implicito.
Meno felice di scoprire che condividiamo una ulteriore esperienza, la più vicina alla morte che ho avuto l'onore e il privilegio di subire,che ha cambiato la mia concezione della vita; felice comounq e che ce lo posiamo raccontare.

Sul tema "politico", trovo sia proprio del conservatore (Giuliani docet) fissare dei principi comportamentali (e qui viene anche un pezzo di risposta a Massimo) di "bene comune", cui l'individuo si adegui.
Il motivo è semplice: il liberalismo libertario a volte trascura il fatto che la libertà del singolo costa cara (agli altri).
Ricordo la discussione con un liberale vero, vent'anni fa, riguardo al casco obbligatorio per andare in moto: non ne voleva sapere di quella che considerava una limitazione della sua libertà. Peccato che l'ospedale pubblico e la pulizia della strade dei pezzettini di cervello non la pagava tutta lui...

Abr ha detto...

Tnxs Massimo, come spesso accade la verità del numero nudo e crudo mi ha sensibilizzato: più morti in un anno nell strade d'Italia che non in tutti gli attentati più sanguinari messi insieme!

Non vai per niente oltre nell'interpretarmi: la deriva morale, l'assenza dele famiglie e della scuola è nei fatti.

Sul versante della limitazione delle libertà, Giuliani ha la fama di libertario sui temi dei diritti civili, eppure è l'uomo che ha risolto la criminalità di NYC con la tolleranza zero. Come ha conciliato allora libertà individuale con prevenzione?
La mia personale soluzione dell'apparente paradosso è la seguente:
criminalità alla fine è un costo per la collettività, umano ed economico; ma anche le morti del sabato lo sono, e di grosso.
Ergo, per LIBERARE la collettività da un costo insostenibile, Giuliani decise di "limitare la libertà" di alcuni (gli impresari dei sex shop, i taggers (graffitari), i boss della mala...); ecco, di fronte a 5000 e passa morti l'anno trovo sia ora che qualcuno, soprattutto dalle parti di Rimini, qualche passo indietro lo faccia.

Abr ha detto...

Brett, i genitori di oggi? Quelli che fanno ricorso al Tar se il figlio viene bocciato? Quelli che picchiano l'insegnante? Il vero problema sono loro, i figli poverini pagano.
Coem se n'esce? Tolleranza zero: ai genitori deboli di oggi servono scuse.

Diego ha detto...

Magari, cominciamo ad alzare (sì, alzare) i limiti di velocità rendendoli effettivamente "limiti massimi di velocità". E allora sì potremmo applicare la tolleranza zero: autovelox ogni km e multe salate (e garantite) ogni qualvolta si superi anche di un solo kmh il limite previsto. Finchè rimangono e addirittura si abbassano i 50 all'ora in strade statali, dritte e desolate, finchè trovi i 20 (venti) all'ora in cartelli abbandonati all'inizio di falsi cantieri stradali, finchè trovi i 50 in tangenziale di Mestre, come si può pretendere che la gente prenda sul serio il codice della strada? Purtroppo, lo Stato (comuni, province, regioni e stato) preferisce imporre limiti ridicoli, e lasciare che la gente li trasgredisca. Così facendo scarica le responsabilità in caso d'incidente al guidatore che "era sopra il limite" e in più periodicamente batte cassa affligendo multe salatissime ai disgraziati di turno.

Anonimo ha detto...

Danny, anche tu non hai tutti i torti... Boh, io seguo il consiglio di mio fratello maggiore: se non ce la fai, parcheggia e dormi.

Abr ha detto...

Parole sante j.a.
Il problema è che qui da noi sottoposti ai Borboni, le regole servono non per farle rispettare da tutti, ma per costituire comodo espediente per incastrare alcuni.
La tolleranza zero, checchè ne pensino i terrorizzati terroristi di sinistra, si applica solo in presenza di poche, chiare e sopratutto corrette e non astruse norme, che tutti devono rispettare.

Brett, storia di vita vissuta: un sabato notte mi stavo per addormentare guidando, mancava poco ho aperto il finestrino e sono arrivato sano e salvo; il sabato successivo mi stavo ancora per addormentare guidando, mi sono detto ce la faccio anche stavolta. Sono molto fortunato se posso raccontarlo.
Il fatto è che i giovani vogliono (e fino a un certo punto devono) sempe far di testa loro; i genitori vanno "aiutati", bastone e carota, da un sociale che li aiuti a proteggere da loro stessi i minorenni minus habens. Sennò spiegatemi, se non protegge i più deboli e d esposti, che czz lo paghiamo a fare 'sto Stato ..

Anonimo ha detto...

É impressionante. Qui da me la polizia é severa, se si guida con due bicchieri di birra e ti fermano, é criminale, sei schedato e non puoi piu' entrare negli USA.
Negli USA i limiti variano da uno Stato all'altro, vicino a me é 100 Km ( in miglia) e stai sicuro che se superi la polizia spunta fuori da chissadove e sono guai.
L'unico sistema é la severità.
In Italia non si vede mai la polizia sulle strade, o almeno io non mi ricordo di averla vista..
Ciao!

Abr ha detto...

Bentornata qui Camperista! :-D
Il termine "severità" è molto frainteso qui in Italia: per gli attuali governanti, significa fare al faccia feroce - alla Franceschiello - emanare punizioi inverosimili, mettere divieti assurdi e inapplicabili come dice Atroce in questi commenti. Perdipiù, non c'è disponibile la forza pubblica che faccia rispettare tali divieti, per cui tutto diviene una furbata: si sa che i limiti di velocità e fi alcool sono ridicoli, che tutti trasgrediscono, tranne quell'uno su mille che viene per sfiga beccato, il quale la paga per tutti.

La vera "severità" cui fai riferimento e che viene applicata dalle tue parti, è basata su controlli capillari, ma fatti su regole chiare, semplici e soprattutto condivise perchè "umane" e ragionevoli, non ridicolmente penalizzanti come qui.
Si sa, anche sul piano economico è lo Stato con la sua pressione che fa l'evasore, non il viceversa.
Più che severità quindi, per evitre equivoci parlo di tolleranza zero sulla base di regole condivise.

Anonimo ha detto...

Ma come Danny? Questo stato lo paghiamo perché siamo masochisti.

Abr ha detto...

:-S

Anonimo ha detto...

Quello del dimezzare i morti sulle strade è un bellissimo obiettivo.. sicuramente molto più importante di tante altre c...e che la Sinistra in Italia vuole propinarci come grandi imprese..
Speriamo ci riesca.
Ciao
Ricky

http://www.riccardof.com

Abr ha detto...

Ricky, ci vorrebbe un Rudy Giuliani però (che magari si trova), ma sopratutto il coraggio e la possibilità di dargli pieni poteri.

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