Ti devi decidere

Dell'arte del comando: ovvero prendere decisioni tra opzioni analizzate e realistiche. Il Comandante in Capo non solo decide, ma delega sia l' esecuzione che l'analisi, pur portando sulle sue spalle la responsabilità globale.
Decidere non e' quasi mai far quello che piacerebbe, o quello che farebbe piacere agli altri; non serve essere particolarmente cazzuti per prendere decisioni che piacciono ai piu'. La conseguenza è che il Capo e' solo; la responsabilita' pesa. Oltretutto egli sa che chi decide raramente ottiene ammirazione o amicizia universale tra i contemporanei e nemmeno tra i collaboratori, casomai a volte tra i posteri.
L'opposto del decidere è arruffare il popolo blandendolo e mascherando i rischi con gli slogan. E' Pietro l'Eremita, che mosse la Crociata armato solo della fede e delle masse che lo seguirono. Finirono massacrati in Anatolia, i superstiti tratti schiavi, dopo aver lasciato una scia di città cristiane saccheggiate, violenze stupri e ruberie dal Danubio fino a Bisanzio.
Tutta 'sta premessa per dire: troppo bello ieri sera a Ottoemezzo: un Molinari sempre più mitico e stavolta in carne e ossa in studio, non collegato in ologramma dal centro della Galassia, spiega tutto questo con parole sue alla mentalità flat di Ritanna Armeni.

Alla domanda: come mai Bush ha abbracciato l'opzione diplomatica con l'Iran, non sarà per caso che l'opzione militare ha dimostrato di non funzionare in Iraq?
By the way è un falso, i morti laggiù in febbraio si sono dimezzati rispetto a dicembre, segno che la rinnovata pressione di Petraeus sull'esercito del Mahdi e l'indice puntato sulle infiltrazioni iraniane, rappresentano la mossa giusta.
Ma tant'è, Molinari ne approfitta per erudire i tontoloni anche sugli aspetti "formali".
Spiega come il Presidente affidi l'analisi delle diverse opzioni a collaboratori diversi; oggi l'opzione diplomatica è in mano a Condoleeza Rice, mentre quella militare è coordinata dal direttore del Pentagono. La cosa non è contraddittoria come pensano le anime belle; entrambe vanno avanti in parallelo, fin che non arriva il momento della scelta. Ognuno die responsabili perorerà la sua causa e alla fine, spiega Molinari, il Presidente dirime e decide il da farsi. Senza ipocrisie e falsi buonismi, in un processo orientato al "fare" e non al "giustificare".
Decidere infatti non vuol dire seguire il comun sentire, farsi guidare dai buoni sentimenti, eliminare pregiudizialmente opzioni; quello è essere di pacifinti di sinistra e imbelli di Eurabia; cinici e inaffidabili Pietri Eremiti che giocano con le vite altrui, in primis dei loro stessi soldati, nel nome di interessi mascherati da ideali.
Grande Molinari.
C'è anche la Bonino ministro in trasmissione; Luttwack la provoca: l'Italia non vuole la guerra con l'Iran? E allora ci aiuti a forzarli a far scelte di pace, rafforzando il boicottaggio economico e tecnologico; smettiamola quindi di sussidiare il commercio estero di quel paese, di cui l'Italia è uno dei primi partner commerciali...
Nelle risposte da lei, molto eurabicamente di decisioni non ce n'è: Luttwack parla di fatti, lei di parlatorii: vorrebbe essere chiamata in seduta presso i consessi internazionali, poi si vedrà ... Data l'affidabilità dimostrata dall'Alleato italiano, se lo può tranquillamente scordare.
Anche lei è diventata organica al Centrosinistra nell'approccio; chiedere conferma a Capezzone, che qualcosa ultimamente ne sa.