Polli-tica estera

Secondo un sottufficiale delle forze speciali americane contattato dal Foglio in Afghanistan, le tattiche usate dai talebani ricordano molto quelle della Mogadiscio più fetida e barbara: “rendono inevitabili le vittime civili.. fuori dai centri urbani, i terroristi preferiscono attaccarci con ordigni stradali .. ma nei centri abitati si fanno scudo con la popolazione." La conclusione del soldato è agghiacciante e lineare: "La differenza tra noi e loro è semplice: noi uccidiamo i civili per errore, loro li uccidono volutamente”.
Cionononstante, d'Alema si "preoccupa" degli americani e sorvola su chi bombarda sistematicamente i mercatini dei libri usati o le scuole femminili. Dialoga con Hamas e Iran, ma gli americani lo fanno stare preoccupato; un atteggiamento quasi paterno direi, a sinistra gli devono voler un gran bene agli americani.
Per fortuna che questi, da bravi adolescentoni, non ne vogliono sapere di ascoltare vecchi baffini saputelli di provincia.
Mentre il generale Petraeus intimidisce gli infiltrati iraniani in Iraq e occupa Sadr City per la prima volta da sempre - forse nemmeno Saddam Hussein c'era mai riuscito; mentre le bombe poco intelligenti degli "insorti" provocano un numero di vittime sempre più basso (ma questo non lo troverete nella stampa e tv di regime), contemporaneamente il viaggio in America che Prodi ha in agenda da un anno, viene regolarmente rinviato sine die .. e byebye d'Alema rimanga pure preoccupato.
La sua polli-tica estera dà il peggio del peggio su tutti i fronti: non garantisce per nulla la stabilità del suo governo, distanzia gli Alleati (Schroeder è passato e anche Chirac non si sente più tanto bene) e ci spinge verso il Terzomondo latino (Chavez, Castro); espone infine giornalisti, lavoratori, turisti e soldati nostrani, mediante precise indicazioni di debolezza e ricattabilità.
Non è una gran bella prova nè di lungimiranza nè tantomeno di serietà, diciamo. Fosse nella mia azienda, a uno così non gli rinnoverei il contratto.