C'era una volta una pubblicita' della Tim mi pare: in treno o in autobus, un signore col muso di tolla chiedeva il telefonino in prestito al vicino di posto dall'aria perbene. Subito dopo lo richiedeva per un'altra chiamata, poi un'altra e un'altra ancora.
Alla fine lo scocciato signore perbene sbottava: "Ma se lo tenga, glielo regalo il telefonino!", al che l'altro, tra il basito e il deluso: "si ma ... e il caricabatterie?".
Ecco, la storiella mi sovviene mentre leggevo di alcuni blogger "puri di cuore", degnissimi e stimatissimi Concittadini diqqua' del "divide" destra-sinistra (degli altri francamente poco me ne cala).
Alcuni di costoro, decisamente annoiati da questi "partiti di massa" che di libberale ovviamente promettono molto (fumose chiacchiere e distintivo) ma anche gran poco, si vanno schierando per quella bufala di posizione che e' il "voto al giusto ideal che mai ci tradira' ": per Ferrara o per Storace-Santanche', meno per Casini (temo i voti gli arriveranno lo stesso, da trasfughi cislini del centrosinistra), piuttosto che per uno sdegnoso e compunto appello all'astensionismo che fa molto fine e non impegna.
Tanto per sgombrare il campo dall'equivoco, non me la prendo proprio per qualche tipo di dissociazione dalle "masse", per manifesto snobismo: figurarsi da che pulpito!
[Anche se a volte, a leggere certe apodittiche e definitive discettazioni dell'esperto di turno in pigiama, viene naturale pensare: 'sto qui che sa tutt'e cose, sara' ricchissimo e/o famosissimo; ma se lo e', che ci fa qui? ]
Chi scrive - tanto per NON scagliare la prima pietra contro lo snobismo - crede ad esempio (forse non solo provocatoriamente) che il sistema democratico sia una delle maggiori cause dei correnti guai planetari e troverebbe molto piu' corretto il voto per censo (chi piu' da' alla Comunita', piu' conti); non certo per tradizionalismo nostalgico, al contrario da turbo-capitalista, come del resto si fa nel tanto decantato "mercato" (dove si contano le "azioni" non le teste).
Ma tant'e', (quasi) tutti gli sport educano a rispettare le regole in essere.
Tanto per continuare a chiarire, non ce l'ho nemmeno col liberale o col libertario in quanto tali, le cui posizioni endorso in pieno, dai fondamenti teorici sino alle conseguenze "politiche" piu' spicciole (liberta' di armarsi, di darsi l'istruzione che si vuole etc. etc.).
Sin dai tempi in cui mi muovevo nel novero di una educazione fastosamente cattolica, aderivo progressivamente alle posizioni Jeffersoniane: il massimo documento sociale prodotto dalla mente umana e' per me la famosa Declaration; distinguo tra fede personale e regolazione della convivenza sociale, pur condividendo con Jefferson l'idea che "il timor di Dio" e non dello Stato sia condizione sufficiente e forse addirittura necessaria (Tocqueville dixit) per la "temperanza" tipica del buon cittadino.
La mia doleance riguarda allora la paradossale, masochistica assenza di realismo nel neo-Aventinismo, espressa dalle posizioni di certi libberali pur correttamente destrorsi.
Ognuno fa quel che gli pare e da' peso a cio' che gli aggrada, per carita': solo mi spiace che chi stimo si sottragga dalla lotta e stia a sentire le sirene in un momento come questo.
Nessuno si spreca a sottolineare il regalone all'elettorato di destra - tipo l'espulsione dal novero del potere quello vero dei Casini, dei Ta-Baccini et consimilia; il contenimento dei questuanti minori sotto la soglia dei 25 membri, la fantastica mancanza di parola del Cav. che silura sul nascere non solo Mastella ma anche un buon numero di scaldasedie gia' eletti, e altro ancora si potrebbe aggiungere, etc.etc.
No, tutto questo non basta dopo due anni di Visco e Schioppa; s'alza il grido, e il caricabatterie?
Ci si focalizza sulle indubitabili ma a mio avviso marginali e inevitabili derive neostataliste, si inorridisce al nome di Tremonti che manco avessero detto Visco, ci si abbevera ai giornaletti scandalistici tipo Repubblica e Tg1, sparacchianti Alitalia, Malpensa e Ciarrapichi vari.
Si finge di credere che una volta al governo ci si possa permettere di non fare prigionieri, di cambiare tutto e lavorare a risorse infinite.
Come se le leve del governo arrivassero per davvero agli snodi fondamentali del Paese; come se una certa dose di compromesso e gradualita' non fosse necessaria e dovuta, come se un cambio di governo fosse un evento, un interruttore da girare.
Al limite potrebbe essere l'innesco di un processo lungo e articolato, se non abitassimo nel regno del "tengo famigghia" dove vige l'anti-Spoil System, dove basta un segretario di ministero per mettersi di traverso e rallentare se non stroncare ogni iniziativa.
Soprattutto si finge di credere alle fole del momento:
- chi a Destra e al Centro finge di credere che Berlusca e Veltroni siano gia' d'accordo per la Grosse Koalition (e piu' voteranno disperso piu' favoriranno il realizzarsi della loro esecrata profezia, almeno in un orizzonte temporale di breve termine);
- chi libberale si straccia le vesti al solo sentir nominare Tremonti "il colbertista", di cui pochi hanno letto l'ultima fatica ma tutti gia' appellano Neo-NoGlobal.
Patetico: nella terra mai liberatasi dall'abbaccio mortale dell'idealismo post crociano, ogni ricorso al buon senso e alla creativita' viene condannato dal teoretico di turno come "poco ortodosso", tra scomuniche e Grande Anatema.
As a result, avanza e fa proseliti la vecchia fola propalata dai giornalai dello "state a casa liberali, che tanto sono uno peggio dell'altro". Non vi ricorda il lavoro di svirilizzazione di Grima il Vermilinguo nei confronti del vecchio signore di Rohan?
Lo dico e lo ripeto ogni volta che scrivo (poche oramai), per quanto mi riguarda il mantra di queste (e di tutte le) elezioni, il motivo per cui non vale la pena di seguire piu' di tanto il dibattito (noioso), i programmi (specchietti per le allodole) e le candidature (vanagloria da nomination al Grande Fratello, perdipiu' mica diamo preferenze) e' il seguente:
"Non e' vero che la politica sia l'arte del possibile. Essa consiste nello scegliere tra il disastroso e lo sgradevole" (J.K.Galbraith).
Poco mi interessa (anzi mi inquieterebbe) dare il mio voto a un genio, a un taumaturgo, a un mago o al perfetto teorico liberale; mi basta e avanza darlo a chi, nel suo piccolo spazio mentale libero tra le ambizioni personali e la sua incapacita', mi garantisca che non mi mettera' le mani in tasca.
Quanto alle aspettative messianiche di popolino e intellettuali sulla politica (nel Grande Paese Oltreoceano che tutti noi amiamo, non per caso invece piu' prosaicamente la chiamano "Amministrazione"), le mettiamo tutte assieme e le calciamo alte, a mo' di punt da football americano, in modo che atterrino ben distanti e il piu' tardi possibile.
Il mantra di cui sopra si declina specificamente anche per gli Aventinisti:
"Il pacifismo e' oggettivamente pro-fascista" scriveva George Orwell alla vigilia della seconda guerra mondiale, "boicottare lo sforzo bellico da una parte oggettivamente agevola l'altra".
A parte che la frase di Orwell va ancora bene oggi cosi' come fu detta, basti sostituire "pacifismo" con "astensione" e "fascista" con questa sinistra dei raccomandati, del sociopolitico e delle categorie a rimorchio.
Col massimo rispetto, preferirei per intanto uscire dall'incubo, mandare a casa le sinistre e smettere di pagare - venir "redistribuito" - senza ottenere assolutamente nulla in cambio se non sberleffi come se fossi un evasore o un elusore.
Mi basta anche se cio' avviene un poco alla volta, anche se nel frattempo di mantenuti da mantenere ne rimarra' piu' di qualcuno.
Percio' vi chiedo umilmente, o sodali liberali un po' schifati e delusi, o Destri duri e puri, che ne direste di sporcarvi anche voi le mani e turarvi il naso producendovi in un bel voto utile disgiunto, al solo unico scopo di mandare a casa le Viscosita' sinistre?
Mentre infatti c'e' bisogno di tutti i voti possibili al Senato, anche del vostro, per quanto riguarda la Camera potete tranquillamente annullare il voto scrivendoci sopra Liberta', oppure votare il "minnows" che piu' vi ispira; tra l'altro li' la soglia di sbarramento e' piu' bassa e "scalabile".
Thank you in advance.