“Giuliani leads among Evangelicals; Clinton leads among Catholics.” (Baptist Standard, 30 aprile).
La sintetica sintesi, confermata dai dati di poll institute come Quinnipiac, fa innanzitutto giustizia di un sacco di luoghi comuni, soprattutto europoidi.
Con buona pace del mainstream media, Giuliani non parrebbe essere quello che " i Social Conservative non voteranno mai"; d'altro canto molti nella sinistra europea non gradiranno scoprire che la "loro" Hillary piace ai papisti americani (pedofili)! Oibò, che la Clinton somigli più a Rutelli che a Zapatero? Infine ce n'è anche per i Cattolici, non potranno più dire che Giuliani non va votato per via dell'aborto: è apprezzato da cristiani rigidi sul tema almeno quanto loro e molto più praticanti nella media.
Aldilà dei luoghi comuni sfatati, approfondire l'apparente paradosso sull'allineamento politico delle comunità cristiane in America è interessante e può portare lontano.
I cattolici, tanto per cominciare: si tratta oramai in gran parte di latino americani, azzardo; non dovrebbe essere sorprendente che siano più Dem. che Gop, interessati a politiche più socialmente "accoglienti", più diritti meno doveri.
Nella realtà mi pare di ricordare che i cattolici americani siano da sempre una comunità generalmente orientata verso il "liberal" moderato; cosa che non dovrebbe risultare inaudita in Italia, dove il clero sul territorio pende tipicamente verso il centro-sinistra (nel profondo Vèneto ad esempio la cosa è clamorosamente evidente).
Tutto è relativo, l'abbiamo ripetuto spesso agli amici più infoiati nel laicismo; dovrebbero ringraziare il cielo, c'è cristiani ben "peggiori" dei cattolici nel senso del conservatorismo etico e sociale, i protestanti sono mica tutti "flappe" come i Valdesi ..
Sull'altro versante, aldilà del piacere cheffà, ci si domanda quali possano essere le dinamiche che portino gran parte degli Evangelici, una delle comunità protestanti più nutrite (decine di milioni di aderenti), coese e rigide d'America, ad appoggiare Giuliani il candidato "finto-conservative" secondo i media liberal; che i fedeli abbiano già annusato la "bufala mediatica"?
C'è indubbiamente anche questo; non va dimenticato che, contrariamente ai giornalai italiani, la gente dell'America Profonda presta poca fede ai soloni nazionali, preferisce radio e media locali - fu il fenomeno rivelato nelle ultime due elezioni presidenziali.
Oltre a questo c'è però di più. Una tesi interessante si può trovare tra le righe dell'articolo su The American Conservative di Paul Gottfried, professor of the humanities all'Elizabethtown College, un conservatore peraltro avverso alla candidatura Giuliani.
La domanda che si pone è come mai molti Evangelici sostengano un candidato che ha chiaramente espresso una posizione non fondamentalista (nè da un lato nè dall'altro) sui temi etico-sociali. Per chiarezza essa è la seguente: "Le mie, le vostre idee sono precise e immutabili, ma è fondamentale garantire la Personal Liberty a chi abbia a different Religion." (tratto da un audio di Giuliani dell'8 maggio).
Saltando la parte in cui l'autore tenta di smontare la storia di successo di Mayor Giuliani, c'è nell'articolo una interessante e obiettiva analisi sull'evoluzione della mentalità di quella Confessione, giungendo a una conclusione valida, dice onestamente l'autore, per molta della Religious Right americana: la lotta, anzi la guerra al terrorismo è più cruciale in questa fase storica delle crociate anti abortiste; perchè è una priorità nazionale, quindi prioritaria anche per chi viva fede e patriottismo come due facce di una medesima realtà.
Non ci può essere alcuna equivalenza morale, sostengono, tra democrazie liberali Occidentali come Usa o Israele e altri sistemi nazionali accomodanti o addirittura complici dei nemici della vita della libertà; in questa solida certezza sta by the way la convergenza di visione tra Social Conservative e i laici NeoCon ansiosi di esportare democrazia.
Riflessione per gli europoidi: 'sta concezione di superiorità morale del modello democratico liberale valeva a furor di popolo contro il nazismo e fu il vero baluardo nella confrontation col comunismo; perchè mai dovrebbe smettere di essere valido oggi, di fronte al fondamentalismo terrorista?
Tutto questo vale per molti Evangelici, molto meno evidentemente per alquanti Cattolici. C'è un retroterra storico per questa fondamentale differenza, risale alla fondazione della Chiesa Anglicana. Aldilà delle fregole di Enrico VIII per Anna Bolena - o per un erede maschio - essa fu creata non tanto per divergenze dottrinali e di visione profonde con Roma, come nel caso dei Luterani o dei Calvinisti; bensì per sottrarre il fedele al dovere dell'obbedienza a gerarchie estranee al Sovrano, evitando ogni potenziale conflitto di interessi. E' ancor oggi questo "double moral standard" potenziale, il motivo profondo della diffidenza che i cattolici ingenerano nel senso comune di britannici e americani wasp (per i quali ha valore supremo il:"Right or wrong, my Country").
Ciò si riflette anche in prospettiva di candidature alla presidenza: mentre i sondaggi evidenziano come molti Cattolici americani continuino dai tempi dei Kennedy a preferire il patriottismo "loose" dei Dems., per gli Evangelici “(Personal) character is seen as less important than who can face the multiple challenges facing the nation” (Cal Thomas, pastore evangelico).
Più di altri candidati, Giuliani interpreta in modo eccellente questa concezione "religiosa" dell'Identità nazionale americana, o per converso, "Identitaria" di certa religiosità cristiana in America. Nell'articolo si ricorda la solenne ramanzina che il Mayor of America riservò a un principe saudita in visita a NYC, quando tentò di spiegare se non giustificare il 9/11 con un "lack of goodwill" americano nei confronti dei poveri palestinesi. Che si credeva er principe, d'esse' dar Sinnaco de'Roma?
E' questo endorsement Evangelico la spiegazione del paradosso Giuliani, che in realtà per i colti ma paraocchiati europoidi è il paradosso America: come può uno Stato realmente laico aver come motto impresso su ogni singolo dollaro: "In God we Trust"? Come può un vero credente praticante, issare la bandiera in casa invece che la foto di Padre Pio e votare per un pro-choice? Un qualsiasi finto credente poco praticante e molto furbacchione europeo non potrebbe mai essere così ... poco coerente.
Infine un gustoso off topic sui media tratto dal medesimo articolo: secondo uno sconsolato Gottfried il maistream media liberal americano ha già fatto un endorsement preciso: "It’s Rudy they love".
Basta guardare la public image del Mayor, corroborata a ogni passaggio mediatico: sempre "in tiro", decisionista, virile e tosto; Hillary invece verrebbe sottilmente rappresentata come incapace, irresoluta e finta (molto irrisa ad esempio per la improvvisa ricomparsa di un accento "Dixie", sfoderato solo nei tour al Sud).
Non so dire se stia effettivamente così coi media o sia piuttosto una proiezione della frustrazione contro nostro " Hizzoner". Certo il sostegno "inconscio" a Rudy dei media e il trattamento riservato a Hillary rappresenterebbero una gran bella notizia. Non sarebbe tra l'altro la prima volta che l'accanimento del mainstream media liberal risulti controproducente alle intenzioni di chi lo brandisca, basti pensare nel nostro piccolo locale al caso Berlusconi.
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11 commenti:
Sai ho tatnti difetti ma fra questi non ci sono l'incoerenza e l'incapacità di ammettere un errore.
Ho valutato superficialmente Giuliani ed una volta approfondito il personaggio ho deciso di ritirare il mio appoggio alla sua campagna, non riesco proprio a digerire certi suoi atteggiamenti e alcune posizioni che ha, fortunatamente si tratta delle elezioni americane quindi non sono costretto a tapparmi il naso e votarlo lo stesso.
Mi spiace, sono certo però che mi preferisci talvolta non allineato, ma sempre coerente con me stesso.
Ciao
Ciao Abr, interessante quello che dici. Adesso pero' bisogna vedere con la fresca candidatura di Fred Thompson che appare a molti un rivale temibilissimo per Giuliani.
Da leggere l'articolo di oggi di Camillo che parla appunto di quest'uomo affascinante.
A quel punto gli evangelisti che faranno? E gli ispanici che guardano la tele?
Ciao Otimaster!
é sempre da apprezzare moltissimo chi segue, anche cambiando idea, le proprie convinzioni!
Master, solo gli stupidi non cambiano mai idea :-D
E quando la cambiano, la menano che sono stati gli altri, tutto il mondo ad aver cambiato le carte in tavola e anon "capirli", forse ne conosciamo qualcuno di questi vero?
Personalmente su Rudy l'Italiano mi ci ritrovo sempre più: la sua tostggine, il suo buon senso pragmatico, da povero peccatore reo confesso, privo di finti fondamentalismi poco praticati, e quindi di code di paglia ..
Bentornata Lontana.
Sai, la strada verso le elezioni è ancora lunga, di colpi di scena se ne devono ancora vedere.
Di Thompson in gara col Gop ad esempio ce n'è addirittura due. Sull'attore personalmente sono un po' scettico sul long run, vedremo ...
Chiunque sia, è importante batta Osama Obama e/o Hillary; tutti i sondaggi testa a testa danno Giulini stravincente sulla seconda e pari col primo, contrariamente a tutti gli altri candidati repubblicani.
Motivo in più per endorsare il Mayor italiano.
E allora speriamo che ce la faccia anche senza il mio appoggio :-D
Purtroppo non sono Americano e non voterò per le primarie e le presidenziali :-)
Se lo fossi, però, cercherei un candidato repubblicano che sia più in linea con l'immagine del Conservatore che non Giuliani ... chessò un McCain ad esempio, visto che Bush non può più candidarsi.
Spero sempre che prima della fine emerga un candidato che sappia rappresentare meglio di Giuliani l'anima conservatrice.
Se fossi Americano, comunque, vista la platea dei pretendenti democratici mi turerei il naso e voterei Giuliani, come male minore ... speriamo ! :-)
Massimo:
a me piace moltissimo Fred ( Danton) Thompson. Da tutto quello che ho letto é quello che maggiormente puo' soddisfare i veri repubblicani. E in piu' é molto affascinante, cosa che non guasta.
In ogni caso é sempre meglio un repubblicano che un democratico! :-)
http://www.imwithfred.com/
Ciao Abr, vediamo un po', questa corsa promette bene..
Master, come Massimo e me non credo tu pesi molto, come voti elettorali in Usa intendo :-)
Massimo, si potrebbe aprire un blog su cosa si intenda per "essere più in linea con l'immagine conservatrice".
Per me ad esempio, quando penso a quell'immagine mi si materializza il pragmatismo, la determinazione e il buon senso di Reagan.
Lo ritrovo molto nella mission che si è dato e nella storia di the Hizzoner.
Di candidati dal messaggio come immagino interessi a te (ma anche a me beninteso) ce n'è: Tom Tancredo ad esempio (stop immigrazione), o entrambe i Thompson.
La domanda è se siano candidature di bandiera, per sottoporre un pur interessante teamd a dibattere e inserire nei programmi all'elettorato Gop, o "vere", per arrivare in fondo...
Per quei privi di pudore degli americani ;-) si farà presto a capirlo: chi non possa contare su qualche decina di milioni di dollari, prenderà le sue fantastiche idee e se le porterà a casa!
in ogni caso il nome di questo gioco molto americano non è "coerenza", o "purezza ideale", ma "vincere".
Lontana, inutile nasconderci che purtroppo la corsa sarà in salita, qualunque sia il candidato Gop.
Crisi nel fronte conservatore, dove s'è incrinato il usionismo neocon - social right incarnato da Bush Jr. (alcune di tali divisioni sono riflesse qui, anche se nessuno di noi vota in Usa - tu voti in Canada vero?), crisi iraq, mainstream media ...
A mio avviso tra tutti quelli emersi sinora solo un candidato tosto e che cambi le regole del gioco come .. Berlusconi, o Giuliani ha la possibilità di non farsi incastrare dalla crocifissione mediatica di Bush, pur senza rinnegarlo.
E' infatti da qualche mese che postiamo e raccogliamo materiale su Rudy (Multimedia Playground - Giuliani files).
Hey Danny: I'm bloody catholic. And bloody right! ;)
All right, let's have a Bloody Mary!
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