Interessante l'articolo di Daniel McCarthy sull'ultima addition di The American Conservative, su un tema ultimamente molto hot anche da noi: The Failure of Fusionism.
[Bellissima la copertina by the way, con Bush giocatore di poker che sta giocandosi tutto: "All in!" ]
Ripercorre i fasti dell'alleanza libertarian-conservative che ha reso fulgidi i destini del GOP americano per decenni, per arrivare all'innegabile crisi attuale con i suoi possibili output.
Aldilà del titolo un po' Apocalypto dell'articolo, l'analisi di McCarthy ripercorre la storia della convergenza Lib-Con e prevede percorsi evolutivi non scontati, forse dejà vu; in ogni caso la rottura definitiva appare poco probabile.
Anche di là d'Oceano la gran novità libertaria pare l'approdo al liberaltarianism, termine con cui Brink Lindsey, direttore ricerca del Cato Institute, ha recentemente designato l'approdo dei libertarian in fuga verso sinistra a raggiungere i liberal (socialisti), nel nome dei diritti civili e contro l'invadenza della Destra Religiosa da un lato, dei NeoCon super interventisti dall'altro. Vi ricorda qualcosa anche quaggiù nel nostro piccolo, ultimo aspetto a parte("Esportazione della Democrazia")?
McCarthy sottolinea come tale approdo sia destinato ad esplodere non appena i socialisti iniziano la danza che più loro interessa in ogni dove: l'aumento delle tasse.
Minimo, l'approdo va corroborato mediante pesanti tradeoff dei neo arrivati dillà sul versante economico: lo stesso Lindsey inizia a parlare di opportunità di tassazione più pesante per i ricchi, purchè delle parti "non produttive" del loro reddito e di qualche altra tassa sui consumi, tipo quella sulla benzina. Approdo assolutamente europoide insomma, tanto che McCarthy liquida tutto ciò come "something less than a low-tax liberalism".
McCarthy non vede insomma un gran futuro per i liberaltarian, altrimenti ossimoricamente detti socialisti liberali, come del resto vediamo anche noi quaggiù. Della serie, vedi cosa succede con le cattive compagnie: si son fatti scippare non solo la titolarità di antiche battaglie dalle Luxuria, ma persino il nome dalla Sinistra Radicale. E i sedicenti Riformisti (in realtà più giusto sarebbe chiamarli Staticisti) non se li filano.
Solo più i Pierini Pannella riescono a fare, sopportati in fondo all'ultimo banco, fino a quando non la fanno grossa come il Private Capezzone Volonteroso: verrà prossimamente cancellato persino dalle foto ufficiali, come si faceva ai tempi del Politburo.
Tornando in America, grazie a questo articolo ho scoperto ad esempio il reciproco "annusarsi" nei primi anni '90 tra Murray Rothbard in person - guru dei libertarian più radicali - con leader e thinkers (new) Paleo Conservative/New Right, intransigenti, tradizionalisti e in totale conflitto con l'establishment Gingrich-iano del GOP; gente che appoggia Pat Buchanan per intenderci.
Trovarono ampie convergenze sul tema del NeoIsolazionismo, ma anche sul decentramento del potere, sul federalismo e Meno Stato (musica per le mie orecchie...). I New Right concordavano in pieno con Rothbard, secondo il quale il 90% di quello che uno Stato fa è pernicioso e distruttivo, e sul restante 10% si può anche litigare. Al punto tale le due fazioni erano similari e consistenti che Sam Francis le identificò in un tipo ben preciso, il "Middle-American Radical".
Nonostante la morte di Rothbard nel '95, la reciproca frequentazione non si spense. Al punto tale procede l'inbreeding reciproco, che addirittura qualche crepa nel generale consensus libertarian all'immigrazione poco o punto regolata, comincia a farsi notare dal 2006.
Studiare l'articolo per approfondire e/o confutare prego.
In conclusione, secondo McCarthy gli equilibri e lo scenario dei questo scorcio di inizio millennio sono estremamente fluidi e mutevoli, tutti messi sotto pressione dall'inedita sfida della Guerra al Terrore.
In tale prospettiva, termini consolidati come Destra e Sinistra vanno perdendo di senso, figurarsi quindi se si riesce a dire dove, se e con chi si sposteranno i Libertarian o altri, e se questo porterà via voti al GOP o al contrario li aumenterà, come accaduto nel 2004 quando Bush guadagnò il 3% dei voti rispetto al 2000 pur perdendo consenso proprio tra questi. Dipenderà dai candidati Repubblicani per il 2008, o viceversa la scelta dei candidati verrà decisa dai loro "alignment" sul tema? Ah saperlo...
Tutta 'sta cosa mi ha fatto capire come le mie personali spinte contrapposte e apparentemente contraddittorie - My Lib side, My Right side - fanno certo di me una mosca bianca, ma non così isolato come credevo di essere... very interesting.
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10 commenti:
Gioca per caso a Texas Hold'em?
Si, con commento di Fabio Caressa: ALL INNNN!!!
Che poi uno deve scoprire le cose in questo modo... Mah! (e sai a cosa mi riferisco) :P
Tornando al post: ottima analisi, ne esce fuori un'America "all'italiana", catenaccio e interventi di gioco duri. Aspettando il lampo del genio (Rudy). Libertarian o liberaltarian non sono male, anche in una prospettiva italiana; certamente fanno meno schifo di quello che c'è adesso. Il problema è che si collocano al centro degli schieramenti e se negli States questo non è un problema (anzi) in Italia significa entrare nella riserva democrista e dover per forza cooperare con costoro (vedi Volenterosi). Non proprio il massimo.
Ciao,
Franc.
Ehh così va il mondo Frankie.
Libertarian non male concordo in pieno; liberaltarian sorry proprio no: è l'ircocervo liberal-socialista, la scusa pannelliana per salire sul carro del vincitore (aspetto negativo), per "contaminarlo" (aspetto positivo ma velleitario).
I centrici poi!
Si alleano in modo tattico, ne ho parlato in un altro post: lo fanno perchè soffrono (a star lontani dai centri di potere, sennò che centristi sarebbero?) e quindi..s'offrono.
Sui liberaltarian ti do ragione, solo che un Bersani mi fa meno schifo di un Pecoraro, anche se sempre schifo mi fa. :)
E' che nel nostro paese siamo purtroppo abituati a ragionare troppo spesso in termini di "meno peggio", ed è per questo motivo che l'Italia è un paese di mediocri governato da mediocri.
La mediocrità della classe dirigente di un Paese è come quella di una azienda: c'entra poco i "clienti" (noi votanti); è interamente dovuta al processo di selezione adottato, oltre che dal "gene pool" disponibile: cooptazione, familismo, notabilato ..
Un professionista bravo im Italia fa il professionista, mica il tirapiedi; uno così così invece fa l'Assessore. Questi sono i veri guai dell'Italia.
Sul meno peggio, è il bello del maggioritario no?
Non confonderei i piani della teoria socio politica (uno può pensarla in modo più o meno netto, più o meno allineato a certe tesi) e la prassi elettorale.
Sfido la maggioranza dei sani di mente a riconoscersi al 100% in un programma, in una persona che non sia loro stessi (e a volte nemmeno così). Peggio che mai se sono uno contro uno... alla fine uno ne devi scegliere, tra due ..
Più che meno peggio poi, direi che si tratta sempre e comunque di scelte tra opzioni (è il vantaggio della democrazia, l'unico; non certo avere il governo "giusto" o il governo "del popolo").
Scelta tra opzioni, riconducibile a un classico problema di ottimo vincolato (Teoria dei Controlli non lineari, programma del V anno di Ingegneria); lo so che per voi "classici" è arabo, ma fidati, ci sono sistemi di equazioni (non lineari) per risolvere anche quel problema :-))
Il link al pezzo di McCarthy (che bel nome! :) è sbagliato. Ti incollo qui quello giusto, poi cancella pure il commento. *hugs* http://www.amconmag.com/2007/2007_01_29/article.html
p.s. Comunque ora linko il post.
a.man.
p.s. Star: se ti vedo in giro con un liberaltarian ti taglio le gambe, altro che gioco duro! :)))
a.man.
Bellissimo il nome, Sindaco!
Hu?! Va ben che certe cose le faccio di notte, ma di solito son preciso... correggo subito!
Grazie mille (e non cancello: le correzioni sono sempre benvenute).
Corretto il link.
Fai bene ad avvisare bene i giovani! Non sanno il potere delle cattive compagnie, non sanno che gli orchi erano origianariamente Elfi, attirati dalle oscure arti di Sauron.
I liberaltarian d'altronde sono come i Visitors: sono tra noi nella Città, indistinguibili al primo sguardo; ogni tanto li si riconosce perchè non riescono a trattenere dentro la lingua biforcuta ...
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