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Abr's No Comment

E adesso? Tocca a noi?

La personale soddisfazione per il trionfo di Sarkozy, nuovo Prèsident, è mitigata solo dal fatto che non è una sorpresa. L'affermazione di Sarkò poteva sorprendere solo i lettori dei Padellari o i Cazzulli vari e avariati, del resto abbonati alle sorprese politicamente scorrette dai tempi di Kerry; non era così difficile non farsi ingannare, bastava informarsi regolarmente presso le fonti corrette e affidabili.
Inciso: bello il Padellaro direttore dell'Unità in diretta allo speciale Tg1, dove sottolineava quanto democratica fosse la Segolina rispetto a "questa nostra Destra" nel dare rapida concessione di vittoria all'avversario; nel frattempo alle sue spalle scorrevano le prime immagini dei disordini "democratici" dei delusi ...
L'oggetto del post non è la Francia nè la nostra ridicola informazione, quanto le potenziali ripercussioni di questa vittoria sulla politica provinciale nostrana. Qui il panorama si fa più sconfortante; probabilmente l'unico effetto positivo è che per un po' si smetterà di evocare le Grosse Koalition tedesche ....

- Ripercussioni a destra:
avremo quelli che inizieranno a tirar la giacchetta: "il vero Sarkò italiano sono Iooooo!". Prima Fini, ora persino Casini ...
Nella realtà, il successo dell'operazione Sarkò non è solo una questione di leadership; essa passa per due operazioni politiche ben precise, volte a dar consistenza e visione al suo programma, irte di difficoltà per la poco visionaria e poco coraggiosa politica italica:

a) l'esistenza di un LePen a destra ( il vecchio nazionalista nulla c'entra con la Lega con cui viene frettolosamente paragonato), che aggrega consensi in doppia cifra percentuale, con buona pace di molti.
Tale presenza è indispensabile per Sarkò: toglie alla "destra di governo" l'ambascia di mantenere mentalità, rappresentanti e ammiccamenti adatti alle destre "vecchie". Del resto, esistono e sussistono, con buona pace di molti sedicenti liberal-democratici dal dente avvelenato tipico dell'-ex, mica si possono saponificare; chi si riconosca in tali destre ha o no diritto di essere rappresentato? O vale solo per i NoGlobal?
Paura di loro? Nessuno si chiede come mai la Rif.Com. o il Pcdi non ha mai spaventato i Diesse? Molti elettori di tale grosso bacino verranno inevitabilmente attratti dalla destra di governo, anche se non c'è il doppio turno: come ai vecchi tempi, "turandosi il naso".
La prima lezione francese è che l'esistenza stessa di un partito distinto e forte della Destra Sociale, promuove e libera ipso facto la Destra Liberale, per il solo fatto di esserci: draga fuori da essa rappresentanti e inerzie; ma mi rendo conto che ciò sia un po' arduo da capire e accettare per alcuni;

b) di gran lunga la più importante è comunque la seconda operazione: l'annientamento spietato, per via "politica" ovviamente, di chi voglia "cagarsi" al Centro per fare la politica dei due forni - Bayrou o Casini che sia. Altro che accordi nazionali o locali; gli si portino via prima i deputati più svegli e poi gli elettori.
Avete presente il caso Verona? Beh, esattamente il contrario; una cosa simile fece Koizumi, leader giapponese: andò in televisione, denunciò gli inciucisti per nome e cognome, sciolse il parlamento e ottenne un plebiscito (per il suo successore) alle elezioni.
Infatti, secondo la filosofia esposta nel mio si al partito unitario di Destra, nelle democrazie compiute "centro" è terra di nessuno tra offerte politiche alternative, non cambiale in bianco staccata a sedicenti "partiti moderati". Grazie Sarkozy per la bella dimostrazione.

In sintesi, la destra italiana si fa "Sarkò" se Fi e An hanno il coraggio di aggregarsi; subendo, anzi incoraggiando una scissione alla destra di An - dove è difficile che D-Destra si faccia , e si faccia polo aggregante, per la estrema litigiosità di quegli ambienti. Purtroppo aggiungo, per quanto detto sopra. Ce l'avrà Fini il coraggio e al visione per promuoverlo? Mmm...
Come se non bastasse, il Partito delle Libertà dovrebbe esplicitamente assorbirsi senza tante storie i Giovanardi, i Formigoni e i Cuffaro, mandando Casini Buttiglioni Cesa e Follini vari ai paesi loro. Chi ce l'ha a destra tutto questo spirito guerresco, ora che Berlusca è stanco e cerca eredi, possibilmente giovani intelligenti e fotogeniche?

- Ripercussioni a sinistra:
qui da noi sono convinti che Segolina abbia perso perchè non ha fatto il "Partito Democratico" con Bayrou; leggono la sconfitta dei socialisti come una indiretta conferma della bontà del loro progetto.
Sono così convinti di questo da non ostacolare seriamente, anzi da incoraggiare i transfughi Mussi e Angius a convolare in una ipotetica unione della sinistra "neo-socialista": in questo sono oggettivamente più avanti dei leader di destra; sanno infatti che solo la presenza di una sinistra più radicale di loro può fungere da garante della loro vocazione moderata riformista presso gli elettori decisivi, quelli del centro.
Nella realtà, fanno il solito errore da burocrati di partito: scambiano una operazione verticistica con un discorso serio, importante, nuovo, relativo a programmi e contenuti, e lo suggeriscono pure all'estero! Sono ancora convinti che invece di elettori da convincere su temi concreti, con chiarezza di progetti e tanto pragmatismo, esistano "le masse" guidabili dalla "classe dirigente del Partito"; ancora vero in Umbria Toscana e (non tutta) l'Emilia peraltro, dove la trasformazione sociale da Cittadini a pubblici Clientes è più avanzata ....

- Ripercussioni sui "liberali duri e puri":
Sarkò non parrebbe nemmeno un francese, è più americano tanto la "r" di ragione la scrive e la sostiene, ma con la minuscola. Uno che ricorda Tremonti in economia, Pera per l'enfasi sull'identità (anche se Sarkò si dichiara cattolico) . In tal senso lo associo con un altro gran pragmatico del fare, tal Giuliani ... perchè il pragmatismo è "bidirezionale" per definizione. Entrambi nel solco del più grande applicatore di buon senso dell'ultimo secolo, Mr. Reagan.
I nostri validi esponenti del "liberismo senza se e senza ma" mi paiono, da un rapido roundup, sinceramente contenti della vittoria di Sarkozy, anche se un po' sul chi va là.
Spero che riusciranno a capire che non si mette mano a una macchina complessa e iper-statalista come quella francese dalla sera alla mattina, come provarono a fare sotto Eltsin in Russia o in Albania ...
Spero che i futuri successi mediante piccoli passi di Sarkò, li aitino a rivalutare la figura del nostro grande "colbertista" Tremonti, il primo ministro delle finanze che non mi ha messo le mani in tasca per fregarmi i miei soldi.
Spero che l'enfasi nell'identità ("la Francia è di chi la ama") sia foriera di enormi cambiamenti e sul controllo dell'immigrazione e sul modello di integrazione europea. Pace se alla fine non saremo troppo "liberali" nel commercio estero con la Cina del dumping, del lavoro nero e delle copie ...

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Che dire il post che avrei voluto scrivere io ;-)

Abr ha detto...

Grazie mille Periclitor I appreciate (ieri sera stavo per fregarti qualche banner dal tuo sito, by the way ..)
:-)

Bisquì ha detto...

Anche tu parli molto chiaro :-) ma non credo che saranno in molti a capire il messaggio.

Come ho scritto dal Master c'è gente che vive il passato rimuginando una mentalità vecchia.

Non vedo per noi un futuro francese.

Abr ha detto...

Grande Bisquì! :-)
Anch'io sono scettico come te sull'approdo francese, come hai letto.

Credo che alcuni non leggano per capire ma solo per cercare conferme alle LORO idee. Dato che abbasso lo sguardo solo quando leggo, di solito con questi va a finire che se invece di girare al largo insistono, ci litigo ..

Il culto del passato potrebbe andar anche bene, se non fosse fuga dal presente ...
L'unica costante del mondo è il cambiamento, chi vorrebbe opporsi all'inevitabile non ha molte probabilità di farcela ...

Bisquì ha detto...

Dici bene. L'alchimia sarebbe quella di fare tesoro dell'esperienza passata per creare un futuro migliore.

Qui purtroppo le cose non stanno così, non abbiamo la mentalità, siamo provinciali.

Per noi vale la regola della vendetta e dell'etichetta e si va avanti così per secoli. Anche i giovani sono inquinati, purtroppo. Non c'è l'italia e non ci sono gli Italiani siamo solo inquilini di un condominio che litigano per il gatto che ha fatto la pipì sulle scale e tralasciano il tetto che crolla.

gabbianourlante ha detto...

Bravissimo Abr....
ma che te lo dico a fare?
:-)

Anonimo ha detto...

Ho paura che Sarkozy diventi come Napoleone per la nostra destra: presente tutti quei matti che credevano di essere il generale francese?

Abr ha detto...

Bisquì, la penso come te.
Bello l'esempio del condominio. Trovo anch'io che maggior parte della gente ha un grosso problema di mentalità: il nemico peggiore è sempre il più vicino, quello che gli somiglia di più; pur di danneggiarlo sono disposti a rimetterci. Deve risalire all'epoca dei Comuni ...
Un popolo di tifosi poco razionali insomma. In più, gente abituata a sputare nel piatto dove ha mangiato, per "fare i distinti".

Abr ha detto...

Tnxs Gabbiano, dillo dillo ancora .... ;-)

Già Brett, i primi in fila si sono già appalesati ..
Qua da noi l'importante è mettere il cappello sopra a un'idea, un personaggio carismatico, e non fare assolutamente nulla diciò che servirebbe in concreto per assomigliargli.
Troppo faticoso per politici abituati alle schermaglie parolaie sui giornali, non alla fatica quotidiana del fare.

Otimaster ha detto...

Strano che non ti abbiano ancora dato del fascista! Oppure l'hanno fatto e io non lo so.
Noto a malincuore che ci troviamo a dover prendere lezione dai cugini transalpini, ancora... purtroppo.

Anonimo ha detto...

Sempre piacevolissimo, il tuo scrivere diretto e assieme colorito.
Più che incontrare il fondamentalismo dei pasdaran del mercato (tra i quali si annovera anche il sottoscritto :-), l'ultimo Sarkozy ha dato l'impressione di voler accontentare tutti.
Comprensibile, per un politico alla vigilia di una tornata elettorale, ma fastidioso per chi ama la nettezza anche quando non può proprio pretenderla.

Abr ha detto...

Master, l'ho detto anche da te, mai stato nè missino nè aennino nè tantomeno fascista.
Ergo, se qualcuno lo dicesse o lo pensasse, xe un mona(*) e fine della discussione.

Lezione dai transalpini? Se non loro guardano la Germania .. quelli che credono di saperla lunga, ci hanno ridotto a Pro-vin-cia.

(*) per i non vèneti: organo genitale femminile; per estensione figurata, epiteto riservato a mollaccioni, sprecisi e proferitori di stupidaggini con regolarità.
Ha una connotazione poco aggressiva e offensiva,anzi quasi affettuosa, di vero compatimento.

Massimo ha detto...

Condivido sostanzialmente l'analisi. Mi preoccupo sempre di ricordare che, però, l'Italia non è la Francia. Un partito che avesse l'11%, come il Fronte Nazionale, non potrebbe essere tenuto fuori dai giochi (o dai giuochi :-).
Se guardiamo alle ultime elezioni, la Destra Radicale ha ottenuto complessivamente 800000 voti.
La sinistra ha vinto (forse ...) di 25000.
Al senato riusciamo a tenerli in scacco perchè li abbiamo superati di 200000.
Senza quegli 800000 voti non ci sarebbe alcuna speranza di bloccare le iniziative più disgustose di Prodi e sodali.
D'accordo su un partito neodemocristiano tra AN e FI e d'accordo sull'alleanza di questi con un partito veramente D-Destra ( e con altri partiti identitari, magari federalisti alla Lega o cattolici tipo DC di Rotondi).
Ma sarebbero d'accordo anche tanti liberalfondamentalisti ? :-)

Abr ha detto...

Tnxs Massimo del contributo.

Dunque, sulle tue osservazioni:
- il fatto che siamo diversi dalla Francia è indubbio; ma è anche forse il posto più simile a noi per certi versi, influenza della Chiesa a parte forse.

- FN all'11%: merito del tanto sottovalutato LePen aver riunito le tante frange e frangette nazionaliste, da noi così litigiose; merito anche però del sistema elettorale a doppio turno.
Se ci fosse un sistema analogo anche da noi, altro che 800.000 voti (attorno al 2?); infatti, come sostengo, molti votano "più al centro" per non disperdere il loro voto e anche perchè c'è di tutto in tutti i partiti di dex., manca solo la chiarezza.

- Sui voti decisivi, ovvio che servono tutti (o meglio, ovvio che ne sono mancati 24.000, con le buone o con le "cattive"..), checchè ne pensi qualche ben noto trombone del web (che evidentemente essendo un perdente non vuole vincere). Ovvio che ognuno (Rotondi, Fiamma, persino il Pri o i Salmoni...) dicano di essere fondamentali, in tali circostanze.

- il punto è creare quel partito "neodemocristiano" :-) e agevolare così la costituzione di un D-Destra (se si fanno furbi ed emergesse un LePen). Così come i compagni non mettono per nulla il bastone tra le ruote a Mussi &Co.
Aiuterebbe la chiarezza.

- Se poi il sistema concede al Pd di allearsi con Rif.Com, allora il PdL si alleerà con DDestra, checchè ne pensino i liberalfondamentalisti (c'è ancora chi vuol vincere tra noi). Rimango convinto però che la logica dell'accordo tra "apparati" sia da superare con un po' di sana "antipolitica" de-ideologica e de-idealista.

- Infatti buona politica è buona amministrazione e viceversa; a parte zoccoli duri, molti a dex e al centro amano il Cav. per quello di antipolitico e finalmente pragmatico che ha portato, e lo voterebbero indipendentemente dal numero di turni (ecco perchè il secondo turno da noi è solo un favore al Pd), dai principi più o meno laici, più o meno forti.

Anonimo ha detto...

Danny: tocca a noi eccome! Chi vince: una sud africana o una neozelandese? Oppure scommettiamo direttamente sulla singola squadra?

Abr ha detto...

Grazie Brett per il richamo: è effettivamente ora di pensare alle cose serie!
Per quanto mi riguarda, nel post precedente mi sono già sbilanciato oimè ...

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