Ero rimasto a una vecchia definizione di amici: quelli che sono dalla tua parte quando ne hai bisogno. E alla riconoscenza nei confronti di chi ti ha tirato fuori dalle peste. Invece secondo alcuni, ora i "veri Alleati" non è detto corrano in tuo aiuto quando serve, anzi; l'importante è che trincino costantemente giudizi col ditino alzato su tutto quello che fai. Sarà, dalle mie parti comunque quelli così li chiamiamo in un modo diverso.
Il rapporto da "veri alleati" che l'attuale governo italiano ha con gli Usa messo in risalto dalla vicenda della base Ederle di Vicenza, ricorda la bruttina stagionata Franca Valeri che si compiace, dato che può, di dar regolarmente e pubblicamente del cretinetti all'Albertone, marito piacente ma pasticcione. Noi invece non sono del tutto sicuro che possiamo permettercelo e che ci convenga, ma tant'è.
Aldilà delle scontate ambiguità multilaterali al governo, c'è un elemento sociale nuovo che preme evidenziare nelle proteste contro l'ampliamento della Ederle, già emerso peraltro con la storia No-Tav.
I nostalgici del Mondo diviso in Due di Yalta (ce n'è ancora, eccome..) e il loro sottoprodotto giovanile no-global, incrociano in questi casi gli interessi con una nuova classe sociale, che scende in campo per motivi assolutamente a-ideologici.
Sono le vittime della Società disgregata: lavoratori e piccoli borghesi iper-individualisti, sfiduciati dalla capacità di salvaguardia dell'interesse LORO da parte delle Comunità ufficiali e rappresentative (Comune, Provincia, Regione, Stato). Talmente individualisti ed esasperati da fare una bandiera del loro spregio per l'interesse comune, le convenienze economiche, i trattati.
Sfruttando l'inerzia della maggioranza silenziosa, i più arrabbiati si inventano di rappresentare micro-Comunità posticcie - l'isolato, il quartiere, la Valle - su cui calano un movimentismo anarchico anti-sociale e anti-solidale, al grido di guerra: "not in my back yard!".
Questa è la degenerazione anarchica dello spirito in voga, tutto diritti niente doveri; è il risultato dell'atomizzazione individualista, al massimo familistica della Società.
La convergenza tra Nostalgici e costoro è temporanea e instabile, come s'è visto col No-Tav: i Compagni infatti sono abituati al "contrordine", ai compromessi della politica, a votare DiPietro al Mugello.
I secondi non sono ideologicizzati, non si fermano all'alt; combattono per quelli che credono essere i loro interessi di atomi individualisti dotati di giardino.
La cosa peggiore se notate è che la loro stessa disgregazione, il fatto che si muovano sull'impulso della rabbia, consente loro di mobilitarsi solo nel caso di partite "politically correct", altrimenti il tam tam del Mainstream Media non canta non suona e quindi non mobilita. Per il resto, solo sterile mugugno che a sua volta esaspera la rabbia, pronta ad esplodere al prossimo presunto sopruso.
AD esempio, mentre in Valdisusa fermano i treni col petto e a Vicenza si grida "Yankee go home", in Val d'Elsa invece, sono tutti d'accordo coi loro Rappresentanti Istituzionali ad edificare l'Iper-Moschea nel loro backyard?
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8 commenti:
Very interesting blog ;) ...... I bet you would like my blog.... Take care, iwiwag
Amicus certus in re incerta cernitur (Cicerone ... sempre Lui !:-).
Dipendesse dai dalemoni e dalemini della sinistra più un "amicus certus" l'Italia si candida ad interpretare la parte di Maramaldo.
Eh, ci ho fatto caso anche io, per la base americana ci vuole un referendum (e non capiscono che tale base odiata tanto dalla sinistra pacifinta porta non solo lavoro ma anche benessere, quindi mi compiaccio di dare del cretinetti a buona parte di questo governo) e per la moschea di colle val d'elsa nonostante le firme ci siano, non si fa, anzi tutto tace.
Tnxs iwiwag, actually I din't need it ;-)
Già Massimo, sono troppi i sedicenti furbetti in giro.
Ciao Elly! E' la definizione di politically correct: certe domande non si fanno e basta.
E' logico che i nostri sinistroidi sono favorevoli al referendum per la base e non per la moschea, abitualmente chi è per il no è più portato a recarsi a votare mentre chi è per il si preferisce starsene in panciolle
Welcome Countrygirl.
La mia teoria è diversa: sono costretti a stare in panciolle mugugnando, quelli che sono "contro" qualcosa di politically correct. Perchè sempre "contro" si protesta, contro la base o (se mai fosse pol.correct) contro la moschea ...
C'è oggi sul Corriere un bell'articolo, a proposito della politica estera di Prodi a firma Angelo Panebianco dal titolo "L'inevitabile resa dei conti". E' evidente, che se Prodi sarà supino e prono all'andreottismo panarabico e antiamericano, oggi non siamo più nella fase della guerra fredda laddove gli USA avevano bisogno urgente di garantirsi nell'Italia, "una testa di ponte". Perciò una pedata nel culo da parte americana non ce la toglie nessuno.
D'accordo con ABR sullo strabismo (voluto) della maggior parte dei mass-media. Della moschea di Colle Val d'Elsa non se ne parla proprio. Ma soprattutto, non vedo chi si mobilita al riguardo. Eppure si trova in pieno "backyard" di casa nostra e ci riguarda. La sinistra la foraggia attraverso la MOntepaschi. La destra, tace e si dilegua. O protesta assai debolmente.
Grande Nessie! La ragione della mancata mobilitazione a Colle Val d'Elsa? Non è politically correct; in più tu evidenzi il secondo punto importante: è contro il padre-padrone di tutta la prov. di Siena, il MPS.
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